Napoli, poliziotto ucciso nel tentativo di bloccare quattro rapinatori: per il pm si tratta di “omicidio volontario”. La vittima è Pasquale Apicella, agente morto mentre indossava la divisa.
Poliziotto ucciso dai rapinatori: “È omicidio volontario”
Ad uccidere Pasquale Apicella è stata una sterzata killer. L’obiettivo dei rapinatori era speronare l’auto della polizia, farla carambolare lontano, per poi riprendere la fuga. È così che hanno ucciso l’agente scelto alla guida di un’auto intervenuta per bloccare quattro rapinatori.
La dinamica
La tragedia si è consumata in via Calata Capodichino. Il malvivente tenta la fuga in auto ma ha davanti a sé un’auto della polizia: Non arresta la corsa ma, invece di scappare a destra, decide di provare lo speronamento a sinistra, invadendo la corsia opposta, per sbattere lontano i poliziotti e impedirne una rincorsa nella notte.
Ecco che arriva la sterzata fatale, quanto basta ad uccidere l’agente di Polizia. È andata meglio al collega, l’agente Salvatore Colucci, che subisce lesioni non gravi.
Gli arresti
Immediato l’arrivo dei rinforzi, che chiudono il cerchio in poche ore: vengono arrestati e condotti in ospedale i primi due malviventi: Fabricio Hadzovic nato in Bosnia Erzegovina il 10 maggio del 1980 e Admir Hadzovic nato a Mugnano il 16 gennaio del 1993; mentre un terzo complice riesce a scappare e a fare ritorno nell’accampamento rom di Giugliano, assieme al quarto uomo, che aveva fatto da palo.
Il blitz nella baraccopoli di Giugliano
Poco dopo avviene il blitz nella baraccopoli di Giugliano: in cella Igor Adzovic, nato a Caserta il 30 maggio del 1981 e Renato Adzovic, nato a Mugnano il 29 aprile del 1997.
Le accuse
Omicidio volontario, lesioni personali, furto, rapina e ricettazione, sono le accuse del pm Cristina Curatoli e dell’aggiunto Rosa Volpe.