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Napoli, Reddito di cittadinanza ai camorristi: scatta il sequestro

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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Reddito di cittadinanza ai camorristi, scatta il maxi sequestro in provincia di Napoli. Dalle prime luci dell’alba di oggi, lunedì 2 gennaio, a Torre Annunziata, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Vico Equense, Terzigno, San Giuseppe Vesuviano, Volla e Pontecagnano i carabinieri del gruppo di Torre Annunziata stanno eseguendo un sequestro preventivo per decine di migliaia di euro per indebita percezione del reddito di cittadinanza nei confronti di soggetti legati ai clan camorristici D’Alessandro, De Luca Bossa-Minichini, IV Sistema, Batti, Di Gioia-Papale operanti nell’area orientale di Napoli, in quella vesuviana, oplontina e stabiese.

Reddito di cittadinanza ai camorristi, sequestro in provincia di Napoli

Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che ha coordinato l’articolata indagine dei carabinieri volta a individuare indebiti percettori del reddito di cittadinanza.

Le indagini

Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Torre Annunziata e coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno consentito di rilevare che gli indagati, tutti legati da vincoli di parentela ad esponenti di diverse consorterie criminali locali, avrebbero indebitamente percepito il beneficio del reddito, nel periodo compreso tra i mesi di marzo 2019 e settembre 2021, per un importo complessivo pari a circa 220mila euro.

I beni sequestrati

Nello specifico è emerso che gli stessi, nella domanda per accedere al beneficio o, in alcuni casi, anche successivamente alla sua presentazione, avrebbero omesso di comunicare all’INPS la sottoposizione propria o quella di un familiare convivente ad una misura cautelare personale e, in un caso, la condanna di un congiunto convivente, con sentenza passata in giudicato, per reati di tipo associativo, inducendo così in errore l’Ente erogatore e percependo indebitamente, per il periodo oggetto delle indagini, somme di denaro non dovute ovvero in misura superiore a quella spettante. Nel corso dell’esecuzione del provvedimento sono state sottoposte a sequestro:

  • 12 carte postamat per reddito di cittadinanza:
  • 4 abitazioni;
  • una quota societaria al 100%, del valore di 10mila euro;
  • 6 autoveicoli;
  • 32 rapporti finanziari, la cui consistenza è in corso di accertamento presso i rispettivi istituti di credito, la somma complessiva di 17mila euro in contanti;
  • un assegno circolare del valore di 10mila euro;
  • un collier in oro.
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