Sgominato il clan Sangermano a Napoli nella mattinata odierna, giovedì 3 novembre: sono 25 le persone finite in manette dai carabinieri e oltre 30 milioni di euro, i beni confiscati. Ecco cosa è successo.
Napoli, sgominato il clan Sangermano
Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, i carabinieri hanno arrestato 25 persone, affiliati al clan Sangermano. Sono gravemente indiziati dei reati di associazione a delinquere, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza, usura, autoriciclaggio e porto e detenzione illegale di armi comuni da sparo: reati aggravati da metodo mafioso.
Inoltre i militari hanno sequestrato beni per un valore di circa 30 milioni di euro: ovvero immobili (terreni e fabbricati), società, autovetture e rapporti finanziari.
Le indagini
Le indagini, svolte dal 2016 al 2019, hanno permesso di vedere come il sodalizio criminale, con sede a San Paolo Bel Sito e con interessi nell’agro nolano e ad Avellino, tendesse ad affermare il proprio potere con la disponibilità di un’importante quantità di armi.
Le indagini hanno fatto emergere anche le estorsione attraverso l’imposizione di articoli caseari alle attività commerciali della zona, nonché portare gli imprenditore a comprare provviste per l’edilizia da una sola rivendita di riferimento.
Il modus operandi
Così il sodalizio si assicurava i profitti economici attraverso anche il riciclaggio, illecito esercizio della professione creditizia e la concorrenza illecita esercitata con l’intimidazione.
L’inchino della Santa
Addirittura l’effigie della Santa era stata fatta “inchinare” davanti all’abitazione del capo clan.