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Napoli, vendeva iPhone falsi con sistemi operativi Android: denunciato

Rapina furgone Napoli iPhone

Immagine di repertorio

Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri del Radiomobile di Verbania, in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura locale, hanno denunciato un 30enne di origine napoletana per contraffazione. L’operazione è scattata a seguito di una segnalazione giunta alle centrali operative di carabinieri e polizia, riguardante la presenza di un’auto sospetta nella zona, i cui occupanti erano segnalati per la vendita di prodotti tecnologici contraffatti.

Napoli, vendeva iPhone con Android: denunciato

Intorno alle 14:00, in via 42 Martiri a Verbania, la vettura in questione, una Citroen, è stata intercettata e bloccata grazie all’intervento congiunto delle forze dell’ordine. A bordo è stato identificato il 30enne, che durante un controllo documentale è risultato privo di patente, poiché ritirata in Francia dalla polizia locale. Considerata la segnalazione iniziale sulla vendita di articoli falsi, l’uomo è stato sottoposto a perquisizione personale e del veicolo, durante la quale sono stati rinvenuti due smartphone iPhone 15 Pro. Uno dei telefoni era ancora sigillato nella confezione originale.

Il 30enne ha ammesso di essere un venditore ambulante e di avere intenzione di vendere i dispositivi. Tuttavia, un controllo più approfondito ha rivelato che i telefoni erano contraffatti. Nonostante l’accurato confezionamento e la somiglianza con gli originali, all’accensione, anziché il sistema operativo iOS tipico degli iPhone, è apparso chiaramente un sistema Android. Altri dettagli, come la lentezza del funzionamento e la possibilità di inserire una seconda SIM, caratteristica non prevista per gli iPhone, hanno confermato la contraffazione.

I due smartphone sono stati immediatamente sequestrati e l’uomo è stato denunciato per detenzione di prodotti contraffatti. Inoltre, è stato multato per la mancanza della patente di guida, e sono in corso ulteriori accertamenti con le autorità francesi per verificare la veridicità delle sue dichiarazioni in merito al ritiro della patente. Il giovane, già noto alle forze dell’ordine per reati simili, dovrà ora rispondere di queste nuove accuse

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