A Napoli scoppia il caso della vigilessa e del parcheggio abusivo. Il procedimento è stato aperto dal consigliere regionale Francesco Borrelli e riguarda un’agente di Polizia Municipale, testimone chiave del procedimento. Il consigliere fu vittima di un pestaggio in via Marina, nei pressi del Ciottolo, nel 2018 come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Napoli, vigilessa diserta l’aula nel processo sul parcheggio abusivo
L’agente non si è presentata in aula per la terza volta consecutiva. La vigilessa sarà chiamata a testimoniare una quarta volta con la sua presenza che potrebbe rappresentare un punto di svolta. I fatti risalgono al 30 giugno del 2018 e nel marzo del 2020 hanno portato al rinvio a giudizio di tre persone. Borrelli, in merito a quella sera, ha raccontato: “Quella sera ho subito una delle aggressioni più pesanti della mia vita. Da tempo lì, davanti al Ciottolo, c’erano i parcheggiatori abusivi che riducevano a una sola corsia le tre di cui era fatta la strada. Stavo girando un video di denuncia in diretta Facebook, con tanto di occupazione illecita della pista ciclabile, della carreggiata e delle strisce pedonali. Mentre documentavo l’attività del parcheggiatore abusivo, che indossava una casacca catarifrangente, ricevetti la prima minaccia”.
Il racconto
“Lui annotò la targa del mio scooter e vantò amicizie altolocate. Dopo la minaccia, il parcheggiatore abusivo e altre due persone mi minacciarono verbalmente e iniziarono a picchiarmi selvaggiamente, facendomi cadere a terra e sequestrandomi il cellulare. Dissero che era zona loro e che non potevo riavere indietro lo smartphone. Andai subito al Loreto Mare, dove mi refertarono con la seguente diagnosi: trauma escoriativo emivolto destro e regione rachide lombare, prognosi 10 giorni. Le accuse mosse agli aggressori sono: minacce, lesioni, rapina impropria, ricettazione in concorso con altri. Dopo il referto mi recai con tre agenti municipali nel Ciottolo, e il mio cellulare fu consegnato a uno dei vigili. Sul posto, in presenza degli agenti, indicai i miei aggressori, che sostennero di non avermi mai visto. Gli agenti ricordarono loro che il video era già in rete. Assurdo che a 4 anni dalla denuncia, che per me comporta rischi, il processo sia in stallo. Si figuri che il parcheggiatore abusivo, quando passo di lì, mi prende in giro dicendo: Sono ancora qui e sono intoccabile”.