Napoli blindata, scattano le prime quattro ‘zone rosse’: il provvedimento è stato firmato dal prefetto e riguarda le aree di Chiaia, Vomero, Decumani e Ferrovia. Stop a violenti e recidivi. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Napoli, scattano le prime quattro zone rosse
Anche Napoli si unisce alle metropoli italiane che hanno implementato misure di prevenzione urbana attraverso le cosiddette “zone rosse”. La decisione è stata presa martedì mattina, in vista della grande celebrazione di Capodanno in piazza, dal prefetto Michele di Bari.
La prevenzione
In cosa consiste il provvedimento? L’intento è quello di tutelare e rafforzare la sicurezza in determinate aree, proteggendole da malintenzionati, piccoli delinquenti e da chiunque possa arrecare disturbo o compromettere l’ordine e la sicurezza collettiva. Si tratta di un divieto stabilito ai sensi dell’articolo 2 del Testo unico di pubblica sicurezza, che consente alle forze dell’ordine di allontanare immediatamente tali individui dal luogo.
Sono state individuate quattro aree: Chiaia, il Vomero, i Decumani e la Stazione Centrale di piazza Garibaldi. Tutte queste zone sono considerate ad alto rischio per la diffusione di forme di illegalità e criminalità. Napoli si unisce ad altre importanti città, come Milano, Roma, Firenze e Bologna, che avevano già adottato la stessa misura poche ore prima. Per quanto riguarda il capoluogo campano, il provvedimento sarà attivo per tre mesi, fino a marzo. Tuttavia, il prefetto sta considerando la possibilità di estendere la misura anche ad alcune zone dell’hinterland. Anche se non è ancora stata presa una decisione definitiva, questa opzione è sul tavolo.
In termini pratici, il provvedimento consente alle forze dell’ordine di intervenire in qualsiasi situazione che possa arrecare disturbo ai residenti o a chi si trova in quei quartieri. È evidente l’intento di questa misura, che mira a fornire ulteriori strumenti di deterrenza nel lavoro non sempre semplice di polizia, carabinieri, finanzieri e agenti municipali. Il prefetto ha preso questa decisione a poche ore dall’inizio dei festeggiamenti e del grande concerto in piazza del Plebiscito. Per questo evento, era stata prevista un’intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine nelle zone della movida cittadina, come Chiaia, il quartiere Vomero e il centro storico, oltre che negli scali portuali, aeroportuali e ferroviari.
In quella stessa occasione, il Comune di Napoli ha emesso un’ordinanza che, sempre nei quartieri della movida, permette la vendita di bevande esclusivamente in bicchieri di plastica leggera o carta. È inoltre vietata la vendita e il possesso di spray urticanti. A seguito della tragedia avvenuta a Magdeburgo alcuni giorni prima di Natale, nei giorni scorsi sono stati completati i lavori di posizionamento di dissuasori e new jersey nelle aree di accesso ai luoghi più frequentati e di maggiore aggregazione, destinati ad ospitare eventi.
La riunione
Durante la riunione del comitato provinciale per l’ordine pubblico, presieduta da di Bari, hanno preso parte l’assessore alla Polizia municipale e alla Legalità del Comune di Napoli, Antonio De Iesu, il questore Maurizio Agricola, il comandante provinciale dei Carabinieri Biagio Storniolo, il comandante della Polizia Locale Ciro Esposito, insieme ai rappresentanti del Comando provinciale della Guardia di Finanza e dell’Esercito italiano.
Maglie strette
Nelle scorse settimane, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha inviato una direttiva ai prefetti, evidenziando l’importanza di identificare, attraverso specifiche ordinanze, aree urbane in cui vietare la presenza di individui pericolosi o con precedenti penali, consentendo così il loro allontanamento. “Con una nota del Viminale si comunica che questo strumento, già efficace durante la sua prima applicazione a Firenze e Bologna, verrà esteso ad altre città. Negli ultimi tre mesi, infatti, sono stati 105 i soggetti destinatari di provvedimenti di allontanamento su un totale di 14mila persone controllate”. L’implementazione delle cosiddette “zone rosse” fa parte di una strategia più ampia, mirata a garantire la sicurezza urbana e a permettere ai cittadini di fruire pienamente degli spazi pubblici. Questo provvedimento si rivela particolarmente utile ed efficace in contesti segnati da fenomeni di criminalità diffusa e situazioni di degrado, come le stazioni ferroviarie e le aree circostanti, le “piazze dello spaccio” e i luoghi di intrattenimento giovanile lungo le rotte della movida notturna.