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Giornata storica in Campania: appuntamento con la nipote di don Lorenzo Milani

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NAPOLI. Martedì 13 marzo 2018 alle ore 17.30 la nipote di don Lorenzo Milani sarà a Caserta presso la biblioteca dell’Istituto di Scienze Religiose di Caserta in via Redentore.

La nipote di don Lorenzo Milani a Caserta

Si presenteranno infatti Tutte le opere di don Lorenzo Milani pubblicate dalla Mondadori nella Collana I Meridiani in due volumi per complessive 3000 pagine con la presenza di 2 dei 4 curatori: la professoressa Anna Carfora e il professor Sergio Tanzarella della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Il lavoro è durato 7 anni e ha permesso di recuperare, tra l’altro, numerosi inediti tra cui 129 lettere che si aggiungono alle quasi mille già note che sono state restaurate e dotate di apparato critico come tutti gli altri scritti e trascrizioni di registrazioni. “Si tratta dell’Edizione Nazionale – afferma Anna Carfora – destinata a diventare il riferimento per tutti quelli che vogliono studiare e scrivere su don Milani che dalla sperduta parrocchia di Barbiana ci offri una testimonianza di libertà che ancora oggi continua ad essere esemplare”. 

In questa occasione sarà presente Valeria Milani Comparetti, nipote di don Lorenzo che parlerà del suo libro Carezzarsi con le parole nel quale si ricostruisce la relazione di don Lorenzo con il padre utilizzando documentazione inedita dell’archivio di famiglia. Ne emerge una relazione intensa e fino ad oggi praticamente sconosciuta. Un lavoro prezioso che getta luce sull’infanzia e sulla giovinezza del futuro don Milani.

Infine verrà presentata l’edizione critica della Lettera ai cappellani militari e della Lettera ai giudici scritte da don Milani nel 1965 e a causa delle quali venne processato. Le due lettere – in una edizione critica curata da Sergio Tanzarella – sono un manifesto contro l’ubbidienza cieca e incosciente e contro la retorica militarista che ancora si attarda a celebrare le guerre italiane e soprattutto la I guerra mondiale. Esse denunciano la mistificazione con cui ci si ostina a parlare di quella guerra mondiale come prova di eroismo nazionale. “Don Milani – afferma Tanzarella – dimostrò facilmente la grande menzogna di quella guerra mondiale con la quale un manipolo di politici e generali assassini e di industriali affaristi mandarono a morire 700.000 italiani gettando la nazione in una crisi economica e sociale che aprì le porte alla dittatura fascista. Milani ci invitava con forza a cercare e a dire la verità: tutti quei morti sono morti per nulla. Oggi anche grazie alla lezione di don Milani possiamo smascherare le menzogne sulle guerre del presente dall’Iraq all’Afghanistan: guerre assassine mascherate da missioni di pace”.

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