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Nisida, detenuto dà in escandescenza al carcere minorile: prima tenta di aggredire altri ristretti, ingoia pile e poi tenta la fuga in ospedale

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Foto di repertorio

Detenuto dà in escandescenza al carcere minorile di Nisida: prima tenta di aggredire altri ristretti, ingoia pile e poi tenta la evasione in ospedale. Giornata di follia quella di mercoledì scorso. Lo denuncia Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale per il settore minorile per la regione Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

Nisida, detenuto ingoia pile e tenta evasione

Giornata di follia, quella di mercoledì scorso, presso l’IPM di Nisida. Lo denuncia Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale per il settore minorile per la regione Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che spiega: “Un detenuto nordafricano, aggredito da altri suoi connazionali ristretti nel minorile che gli hanno procurato la rottura di un dente, ha tentato di vendicarsi il giorno dopo, provando ad entrare in una Sezione detentiva celando una lama artigianale. Gli Agenti di Polizia penitenziaria lo hanno però prontamente bloccato”. Non contento, l’uomo “ha ingerito per protesta delle pile ed è stato necessariamente portato in Ospedale, dove prima ha tentato di aggredire il personale medico e paramedico”, prosegue il sindacalista, “e poi ha tentato la fuga, seminando il panico tra i presenti. Solo grazie alla tempestività dei riflessi dei poliziotti componenti la scorta, si evitato il peggio e l’evasione, ma è palese ed evidente che ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali. Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni”.

La denuncia del Sappe

“La situazione penitenziaria è sempre più critica” – commenta il Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece, che ribadisce: “Quanto avvenuto testimonia che il sistema della sicurezza nelle carceri italiane non è adeguato alle esigenze attuali per cui è necessario intervenire. Chiediamo che vengano previste adeguate strutture sul territorio nazionale, ove i detenuti violenti possano scontare la pena in regime chiuso, fino a quando non comprendono che devono rispettare le regole e soprattutto la polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori”, prosegue il leader del SAPPE, che fa appello ai Sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro ed Andrea Ostellari per un incontro urgente “al fine di ristabilire subito regole efficaci per garantire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!”.

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