Con la riforma della Buona Scuola approvata nel 2015 si è deciso di inserire nell’ultimo triennio delle superiori un percorso di studio obbligatorio da svolgere diversamente dalle solite ore scolastiche.
Alternanza scuola lavoro in Campania
Riportiamo, a riguardo, la testimonianza, di Francesca Pia De Vita, alunna della III C.
“Alla mia classe, III C del Liceo Statale Regina Margherita di Salerno, l’Associazione Paidea ha presentato la figura professionale del mediatore culturale, che prima non conoscevamo. Al termine delle prime 40 ore di alternanza scuola lavoro svolte in aula abbiamo deciso di presentare al pubblico, tramite questo comunicato stampa ed un breve video da noi realizzato, il progetto “Noi e la Cultura”. Il nostro tutor Palma Emanuela Abagnale, direttore editoriale del CamCampania Magazine arte & cultura, ha accompagnato la nostra classe seguendoci meticolosamente in tutte le fasi del progetto, con spiegazioni teoriche ed audiovisive, fino a renderci padrone dell’argomento: da semplici alunne ci siamo trasformate senza alcun intoppo ma con gioia in esordienti giornaliste e allegre ballerine per la conclusione del nostro percorso, racchiudendo il tutto in un video finale. Nel filmato parliamo della figura del mediatore culturale, colui che si occupa di favorire l’integrazione di soggetti svantaggiati, progettare e gestire attività di carattere educativo e di intrattenimento, al fine di evitare situazioni di auto-isolamento o marginalità di soggetti con culture ed etnie differenti, difendendoli da discriminazioni di qualsivoglia genere e dagli stereotipi culturali creati dalla società. Le sue mansioni, infatti, si rivolgono alla rimozione delle barriere culturali promuovendo sul territorio una cultura dell’accoglienza. Il suo percorso di studi gli permette di avere una conoscenza approfondita di culture e lingue differenti.”
Le alunne, per realizzare il progetto, hanno anche intervistato alunni dell’Istituto di origini differenti, e a tal proposito hanno affermato: “Durante il progetto di alternanza scuola-lavoro abbiamo confrontato diverse culture. Questo ci ha permesso di comprendere quanto possa essere complicato integrarsi in una nuova società. Noi ragazze della III C abbiamo intervistato ragazzi della nostra scuola di origini diverse dalla nostra immedesimandoci nella figura del mediatore culturale, personaggio fondamentale per favorire l’integrazione di persone di origini e culture differenti. Al termine di questo lavoro abbiamo compreso che non è ne’ la lingua, nè la cultura, nè il colore della pelle a renderci diversi, ma soprattutto abbiamo capito che prima di criticare qualcuno dobbiamo camminare per un miglio nelle sue scarpe”.