Site icon Occhio Notizie

Napoli, occupata l’Università Federico II: studenti in protesta contro il DDL Sicurezza

napoli studenti protesta ddl sicurezza

La protesta - Foto del Mattino

Circa un centinaio di studenti sono in protesta da questo pomeriggio, sabato 7 dicembre, dopo aver occupato l’Università Federico II di Napoli: si sono riusciti contro il DDL Sicurezza. Lo riporta Il Mattino.

Napoli, studenti in protesta contro il DDL Sicurezza

Dopo la simbolica occupazione di ieri sera a Porta di Massa, i gruppi studenteschi della città continuano il presidio all’interno dell’ateneo federiciano, intensificando la loro opposizione a quello che definiscono un disegno di legge «liberticida».

Uniti nella rete No Ddl Sicurezza “A pieno regime”, circa un centinaio di studenti, attivisti dell’estrema sinistra napoletana, volontari di organizzazioni del terzo settore e sindacalisti si sono riuniti questo pomeriggio nel dipartimento di studi umanistici e lettere dell’Università Federico II di Napoli. L’obiettivo dell’assemblea regionale, molto partecipata, è promuovere la partecipazione al corteo nazionale di Roma previsto per il 14 dicembre. «Fermiamo il Ddl Paura» è il messaggio di un grande striscione esposto nel chiostro universitario, mentre molti continuano ad affluire nell’Aula Magna dove si tiene l’incontro.

«In qualità di nodo napoletano di “A pieno regime”, Nicola Scotto, referente locale della Rete, ha dichiarato: ieri abbiamo deciso di occupare perché riteniamo che l’università debba essere, in questo momento, un luogo di conflitto e di produzione di saperi critici. Abbiamo occupato la facoltà di lettere e filosofia per manifestare la nostra opposizione al Ddl Paura, poiché crediamo che la stabilità democratica del Paese sia attualmente a rischio. Il dissenso è sempre stato il motore della democrazia: attaccarlo significa minacciare l’avanzamento di diritti e libertà.» Il provvedimento, attualmente in esame presso la commissione Giustizia del Senato dopo l’approvazione della Camera avvenuta il 18 settembre, ha suscitato nel corso dei mesi numerose critiche a causa delle misure severe destinate a chi ostacola i cantieri delle cosiddette grandi opere e delle restrizioni alle manifestazioni per il clima. Tra i punti controversi del decreto legge, l’attenzione si concentra in particolare sulla direttiva soprannominata “anti-Gandhi”, che prevede pene fino a due anni di carcere per chi blocca strade durante le manifestazioni. Inoltre, è previsto il divieto di vendere SIM a migranti privi di permesso di soggiorno. Un altro aspetto rilevante è la norma sulle occupazioni abusive, conosciuta come “norma anti Salis”, che prevede pene fino a 7 anni di reclusione per le occupazioni illegali di immobili e introduce nuove disposizioni per accelerare il processo di sgombero nel caso in cui l’immobile occupato sia l’unica abitazione effettiva del denunciante.

Le dichiarazioni

«Per noi – continua Scotto – la sicurezza non può esistere senza diritti. Viviamo in un territorio devastato dall’inquinamento, dove le persone continuano a morire: si muore di tumore, si perde la vita da giovanissimi in sparatorie o si muore in fabbriche di fuochi d’artificio abusive per pochi euro all’ora». «Il 14 dicembre – conclude l’attivista – sarà una data cruciale, la prima vera occasione di opposizione sociale al governo Meloni, e invitiamo tutti a partecipare».

Alla campagna contro il Ddl 1660, lanciata durante l’assemblea nazionale del 16 novembre alla Sapienza, hanno già aderito centinaia di organizzazioni e diverse personalità pubbliche, tra cui Zerocalcare, Ilaria Salis, Luigi Manconi, il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e la senatrice Ilaria Cucchi. Nel frattempo, continuano ad arrivare nuove adesioni per la mobilitazione del 14 dicembre; solo ieri, l’assemblea generale della Cgil ha annunciato la propria partecipazione in piazza.

«Le proteste devono sempre essere ascoltate – afferma Fabio Giuliani, coordinatore del dipartimento Legalità della Cgil di Napoli e Campania. Tuttavia, il progetto del Governo Meloni è ancora più preoccupante: il ddl Sicurezza si affianca all’attacco all’abuso d’ufficio, insieme a un continuo e costante attacco al codice Antimafia, in particolare alle misure di prevenzione legate al diritto di proprietà. Se appartieni a un certo ceto sociale, puoi stare tranquillo, perché questo Governo ti permette di fare ciò che vuoi; ma se sei un povero, allora rischi di essere arrestato.»

Exit mobile version