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Occupazione femminile, i progetti della Regione

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NAPOLI. Ventiquattro progetti avviati per circa 1500 donne coinvolte in più di 30 comuni della Campania. Sono i principali numeri dei risultati finora raggiunti con gli “Accordi territoriali di genere”, la misura messa in campo dalla Regione Campania per agevolare l’accesso al lavoro delle donne.

I progetti

“I risultati degli Accordi Territoriali di genere rappresentano un modo concreto per celebrare la ricorrenza dell’8 marzo, dando evidenza a quelle azioni che favoriscono l’accesso reale al mondo del lavoro e una virtuosa conciliazione tra l’impegno professionale e la vita privata”. È quanto afferma Chiara Marciani, assessore alla Formazione e Pari opportunità, nella giornata della Festa della Donna.

“Nonostante i dati positivi divulgati dall’Istat nei giorni scorsi, che parlano di un record storico per l’occupazione femminile in Italia salita a gennaio scorso al 49,3%, c’è ancora tanto da fare per colmare il gap tra uomini e donne, in termini di inclusione nel mercato del lavoro e di parità di trattamento. Non è tollerabile il fatto che anche una sola donna sia posta di fronte all’alternativa drammatica tra la professione e la maternità o la cura dei figli”. E gli Accordi territoriali di genere vanno in questa direzione.

“Un’iniziativa – aggiunge l’assessore Marciani – che sta portando ottimi risultati, poiché offre la possibilità di poter usufruire di attività come ludoteche o campi estivi, ma anche di portare avanti percorsi lavorativi più agili, come il telelavoro o la creazione di postazioni di lavoro con accanto asili nido”.

Gli Accordi territoriali di genere sono un progetto partito nell’aprile 2016 con la pubblicazione di un Avviso pubblico con cui la Regione Campania ha messo a disposizione 10 milioni di euro, a valere sul POR Campania FSE 2014 -2020, destinati a più di 50 progetti, della durata almeno di due anni, da realizzare tramite accordi tra soggetti pubblici e privati in un’ottica integrata.

L’obiettivo è di facilitare l’occupazione femminile contribuendo anche al miglioramento delle condizioni di vita di donne e nuclei familiari attraverso la promozione di strumenti che, con un approccio integrato e articolato sul territorio, siano in grado di dare risposte concrete alla gestione dei tempi di lavoro, di cura familiare e del tempo libero. Sono pertanto finanziati anche buoni per usufruire di servizi di cura socio educativi per bambini da zero a dodici anni.

È prevista, inoltre, tramite i “concilia point”, l’attivazione di accordi sugli orari e sull’organizzazione del lavoro con forme di gestione flessibile come banca delle ore, part time, lavoro a domicilio o sperimentazione del telelavoro.

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