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Omicidio Antonio D’Andò: gli indagati rivelano dove è nascosto il corpo

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Svolta nell’omicidio di Antonio D’Andò ucciso il 22 febbraio del 2011 a colpi di pistola e seppellito in un luogo segreto.  Secondo l’accusa, il mandante della lupara bianca fu Mariano Riccio, parente degli Amato-Pagano. Gli imputati Emanuele Baiano, Giosuè Belgiorno, Mario Ferraiuolo, Ciro Scognamiglio, tutti ritenuti legati al gruppo di Mariano Riccio, a sua volta esponente degli Amato-Pagano, hanno confessato il luogo dove è stato nascosto il cadavere.

Svolta nell’omicidio di D’Andò: gli indagati confessano

Gli indagati nell’omicidio di Antonio D’Andò, l’uomo ucciso il 22 febbraio del 2011 a colpi di pistola, hanno confessato le proprie responsabilità.

Sono stati i pm Maurizio De Marco e Vincenza Marra (magistrati che lavorano sotto il coordinamento del capo della Dda Giuseppe Borrelli) ad annunciare la possibilità di disporre un sopralluogo, alla ricerca del luogo in cui venne seppellito D’Andò.

L’obiettivo degli imputati è evidente: evitare l’ergastolo, il carcere a vita, e riuscire ad ottenere una serie di attenuanti, magari con una condanna in continuità con altre pene per altri fatti associativi.

 

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