Giovanni Morione, fratello di Antonio Morione, ha ricostruito le fasi salienti dell’omicidio avvenuto la vigilia di Natale a Boscoreale: “Cercai di affrontare i rapinatori”. Oggi martedì 10 dicembre sono stati ascoltati anche la moglie e un dipendente, entrambi presenti durante la rapina.
Omicidio Antonio Morione, la testimonianza del fratello
Giovanni Morione, fratello di Antonio Morione, il pescivendolo di Boscoreale ucciso tre anni fa durante un tentativo di rapina poche ore prima della vigilia di Natale, ha ricostruito gli eventi di quel tragico 23 dicembre dal banco dei testimoni. Nella Corte d’Assise di Napoli, durante il processo contro i quattro accusati, Giovanni, anch’egli operante nel settore ittico, ha descritto le modalità di azione del gruppo criminale. Oggi sono stati ascoltati anche la moglie e un dipendente, entrambi presenti durante la rapina.
Il colpo in pescheria
Un gruppo di malviventi fece irruzione nella pescheria “La rosa dei venti”. Uno dei membri della banda strattonò con violenza il proprietario e colpì un dipendente con un pugno. “Ho visto che hai lavorato, se trovo altri soldi ti uccido”, avrebbe minacciato uno dei rapinatori alla moglie, lamentandosi di aver trovato meno denaro del previsto, come riportato in aula dalla donna. Giovanni, invece, racconta: “Ho cercato di affrontare uno dei rapinatori, ma l’altro mi ha puntato la pistola. Sono scivolato e lui ha sparato.” Purtroppo, quel colpo che lo sfiorò colpì mortalmente il fratello Antonio. Durante l’udienza, è emerso che mancavano circa 10mila euro, non custoditi nella cassa, ma nascosti in un fornetto e rinvenuti dai criminali. I quattro accusati, Luigi Di Napoli, Giuseppe Vangone, Angelo Palumbo e Francesco Acunzo, rischiano l’ergastolo.