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Omicidio di camorra a San Giovanni, la storia di Annamaria

polizia

NAPOLI. Aumentano le piste da seguire sull’uccisione di Annamaria Palmieri, la donna di 54 anni, trovata morta in via dell’Alveo Artificiale a San Giovanni a Teduccio. Nota nel quartiere col soprannome di “Nino D’Angelo”, per la capigliatura che rimanda col pensiero al noto cantante napoletano, la donna è stata trovata senza vita con tre colpi di pistola sparati al volto la sera del 22 gennaio.

La nuova pista

Gli uomini della Squadra mobile di Napoli diretta da Luigi Rinella sono impegnati nelle indagini sull’omicidio di Annamaria Palmieri. La donna è ritenuta vicina al clan Formicola. Tuttavia, non è chiaro se abbia compiuto qualche sgarro proprio agli esponenti di quest’ultimo e se sia stata vittima di un “segnale” che i clan rivali hanno voluto inviare. Anzi, le strade non si riducono a queste due ipotesi. Dalle ultime indagini è emerso che la donna conduceva una vita poco regolare, per usare un eufemismo. Come riportato da Il Mattino, Annamaria era sposata ad un altro affiliato del clan di San Giovanni. Madre di un figlio, si sarebbe legata ad una donna dal punto di vista sentimentale con la quale, secondo alcuni, avrebbe deciso di convivere ormai da un paio d’anni.

Tuttavia, che è spesso stata definita “boss di camorra” in questi giorni, in realtà era una sorta di gregaria rimasta vicina agli ambienti della malavita di San Giovanni.

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