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Fortuna uccisa di botte dal marito: confermata la condanna a 30 anni per l’uomo

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Confermata la condanna a 30 anni per Vincenzo Lo Presto, accusato dell’omicidio di Fortuna Bellisario. Nessuno sconto di pena, dunque, per l’uomo che il 7 marzo del 2019, nel cuore di Napoli, uccise a suon di botte la moglie, Fortuna Bellisario: confermata la condanna a 30 anni di reclusione per l’uomo, che era stata pronunciata dalla Corte d’Appello di Napoli nell’estate del 2021. Il pg aveva chiesto una riduzione della pena, derubricando l’accusa di omicidio volontario con la quale Lo Presto è stato condannato a un’accusa per omicidio preterintenzionale: il ricorso, però, non è stato accolto e la condanna a 30 anni, dunque, confermata.

Omicidio di Fortuna Bellisario, condanna confermata per Vincenzo Lo Presto

Soddisfazione per la conferma della sentenza è arrivata dall’avvocato della famiglia di Fortuna, Manuela Palombi: “È stata fatta definitivamente giustizia su una vicenda umana drammatica che ha riguardato una donna fragile vittima di assurde violenze da parte del marito” ha dichiarato il legale.

La IV sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli aveva condannato a 30 anni di reclusione Vincenzo Lo Presto, 43 anni, marito di Fortuna Bellisario, uccisa a Napoli, il 7 marzo 2019, secondo l’accusa a causa delle conseguenze innescate dai colpi inferti con una stampella dal consorte, dopo l’ennesima lite per motivi di gelosia. Il sostituto procuratore generale Maria Di Addea, nell’udienza dello scorso 13 luglio, aveva chiesto l’ergastolo.

Omicidio Fortuna Bellisario, condanna a 30 anni per Vincenzo Lo Presto

In primo grado Lo Presto venne condannato a 10 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. La Procura, successivamente, decise di inasprire l’ipotesi di reato in omicidio volontario, oggi riconosciuto sussistente dai giudici di secondo grado. La decisione è giunta dopo l’arringa dell’avvocato Sergio Simpatico, legale di Lo Presto (che aveva chiesto il rito abbreviato, ndr) il quale, durante la discussione ha, tra l’altro, puntato il dito sulla “macroscopica violazione del diritto alla difesa” di cui sarebbe stato vittima il suo cliente, afflitto da importanti problemi di salute.
L’imputato era collegato in video conferenza dal carcere. Le motivazioni saranno rese entro 90 giorni. Presente in aula e visibilmente commossa la sorella gemella di Fortuna, Rita Bellisario. L’avvocato Simpatico ha annunciato il ricorso in Cassazione.
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