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Delitto Siani, l’autista del commando torna libero per fine pena

Delitto Siani, l'autista del commando torna libero per fine pena

Giancarlo Siani

Il prossimo 28 aprile, Gaetano Iacolare tornerà libero, chiudendo definitivamente il suo conto con la giustizia dopo 24 anni di detenzione. Arrestato nel marzo del 2001 in un casolare alla periferia di Marano, Iacolare, oggi 65enne, è stato condannato per il suo coinvolgimento nell’omicidio del giornalista del Mattino Giancarlo Siani.

Secondo quanto stabilito nei tre gradi di giudizio, la sera del 23 settembre 1985, in piazza Leonardo, Iacolare era alla guida dell’auto del commando che assassinò il giovane cronista. Il delitto fu deciso dai vertici del clan Nuvoletta, alleato con i Corleonesi di Totò Riina, in seguito a un articolo in cui Siani ipotizzava che i Nuvoletta avessero tradito il boss Valentino Gionta come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Omicidio Giancarlo Siani, Iacolare torna in libertà

All’epoca dell’arresto, Iacolare aveva poco meno di 40 anni. Inizialmente assolto in primo grado, fu poi condannato a 28 anni nei successivi gradi di giudizio. È stato l’unico componente del gruppo di fuoco a evitare l’ergastolo: gli altri condannati, Ciro Cappuccio, Armando Del Core e Luigi Baccante, sono ancora detenuti con una condanna a vita.

Nel corso del processo, Iacolare ha sempre professato la sua innocenza, sostenendo di essere stato incriminato solo perché era l’unico del gruppo in possesso della patente di guida. “Non ho ucciso Siani – ha dichiarato – e non ci sono due giudici o due pentiti che abbiano fornito la stessa versione sul delitto”.

Dopo aver scontato la pena con le riduzioni previste dalla legge, Iacolare tornerà a Marano, sua città natale. In carcere ha abbracciato la fede cristiana e ha adottato uno stile di vita vegetariano.

La sua esistenza è stata per anni legata ai padrini della famiglia Nuvoletta: Angelo, Lorenzo e Ciro, i vertici di un clan che ha monopolizzato il traffico di droga, sigarette e armi. Oggi, però, lo scenario criminale è mutato. Marano è sotto il controllo del clan Orlando, erede della vecchia struttura mafiosa e legato ai Nuvoletta da vincoli di sangue.

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