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Omicidio di Giogiò Cutolo, l’assassino rinuncia al secondo grado e otterrà un altro sconto di pena

Napoli omicidio Giovanbattista Cutolo condannato

Giovanbattista Cutolo

È stato concesso un secondo sconto di pena all’assassino di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista noto come “Giogiò”, ucciso in un tragico incidente a Napoli. Lo scorso marzo, il colpevole era stato condannato a 20 anni di reclusione, ma grazie alla scelta di avvalersi del rito abbreviato, la pena era stata ridotta di un terzo. Oggi, il giovane ha deciso di non ricorrere in appello, ottenendo così un ulteriore sconto pari a un sesto della pena. Di conseguenza, dovrà scontare un totale di 17 anni, che potrebbe ulteriormente ridursi a 14 anni o anche meno, grazie ad altre forme di abbuono e alla buona condotta.

Omicidio Giogiò, concesso secondo sconto di pena all’assassino di Giovanbattista Cutolo

Questo significa che non si terrà un processo di secondo grado per uno degli omicidi più discussi degli ultimi anni a Napoli. La morte di Giovanbattista, avvenuta all’esterno di un pub in piazza Municipio il 31 agosto 2023, ha scosso profondamente la comunità locale. La condanna di primo grado, dunque, diventa definitiva, come riportato oggi da Il Mattino. Questa opportunità di abbreviare i tempi di detenzione è stata introdotta dalla riforma Cartabia, che permette agli imputati di beneficiare di sconti di pena quando non intendono impugnare la sentenza.

L’assassino, assistito dal suo avvocato difensore Davide Piccirillo, ha scelto di seguire questa strada. La madre di Giovanbattista, Daniela Di Maggio, si era dichiarata soddisfatta della condanna a 20 anni, esprimendo il desiderio di coinvolgersi nella politica per portare avanti il ricordo del figlio, probabilmente senza essere ancora a conoscenza degli sviluppi più recenti del caso.

La posizione dell’assassino

Il minore coinvolto, arrestato pochi giorni dopo il delitto dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli, attualmente si trova recluso nel carcere di Catanzaro. Le indagini, condotte in tempi rapidi grazie a testimonianze e alle immagini delle telecamere di sorveglianza, hanno portato all’arresto del giovane, che potrebbe uscire dal carcere tra 13-14 anni, quando avrà poco più di trent’anni. Durante la sua detenzione, ha dimostrato un comportamento esemplare, dedicandosi allo studio e al lavoro all’interno del penitenziario.

Nel frattempo, prosegue il processo a carico di altri due maggiorenni, sospettati di essere coinvolti in attività di “rapina Rolex” legate a organizzazioni criminali attive nei Quartieri Spagnoli. Questi individui erano parte della stessa gang che ha scatenato la rissa mortale, che è iniziata per una disputa su uno scooter parcheggiato e ha portato a tragiche conseguenze nelle prime ore del mattino. Il caso di Giovanbattista Cutolo continua a rappresentare un grave problema di sicurezza e violenza giovanile nella città di Napoli, sollevando interrogativi sulla necessità di interventi più efficaci contro la criminalità giovanile.

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