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Omicidio Perinelli: attesa per la sentenza di primo grado, il killer Galasso rischia 30 anni

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Poche ore e la Giustizia italiana si pronuncerà sull’omicidio di Raffaele Perinelli, è attesa per domani mattina, 28 giugno, la sentenza di primo grado.

Domani la sentenza nell’omicidio Perinelli

La richiesta è di 30 anni per il reo confesso Raffaele Galasso da parte del pm, assassino di Raffaele Perinelli. Il processo si è celebrato con rito abbreviato, ma l’accusa per Galasso resta gravissima: omicidio volontario per futili motivi.

La natura dell’omicidio volontario secondo il pm

Lello Perinelli, 21 anni, è morto l’8 ottobre 2018, accoltellato al cuore dall’omicida, 31 anni, per una lita di 8 giorni prima. I due facevano parte dello stesso gruppo di amici e, durante una serata, erano venuti alle mani per una banale lite.

Secondo quanto ricostruito dal processo, da quel giorno e per i successivi 8, Galasso usciva da casa con un coltello dalla grande lama, mai ritrovato. Quando i due si incontrarono, volarono nuovamente parole grosse, quindi Galasso estrasse il coltello e ferì mortalmente Perinelli.

Le giustificazioni del reo confesso

Il ragazzo di 31 anni, ammise l’omicidio 24 ore dopo, si giustificò asserendo di avere avuto paura per la sua incolumità. Una difesa che non ha colpito il pubblico ministero, che punta al massimo della pena.
La famiglia di Lello, con la madre Lina in testa, ha sempre sostenuto la premeditazione del gesto di Galasso. Perinelli è descritto da familiari, amici e docenti come un ragazzo tutto lavoro e pallone. Giocava per una squadra di dilettanti ed era impiegato in una ditta di pulizie.

La sentenza aggiungerà un altro tassello a questa orribile storia. Un tassello che, probabilmente, non sarà ancora l’ultimo.

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