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Omicidio Rosa Gigante, il giallo del tubo dell’aerosol

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Stefania Russolillo

Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Rosa Gigante, la donna uccisa a Pianura lo scorso 17 aprile. Il figlio, Domato De Caprio, chiede giustizia e sottolinea: “Devo essere forte per i miei figli. Aspetto che si sappia la verità” ha spiegato il salumiere napoletano diventato una star su Tik Tok. Nelle scorse ore ha riaperto la sua attività nel cuore della Pignasecca: “Se crollo io, crolla tutta la famiglia” ha sottolineato il 55enne, in attesa di scoprire “cosa sia veramente accaduto” come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Omicidio Rosa Gigante, i dettagli e il dolore di Donato

Intanto, proseguono le indagini a carico di Stefania Russolillo, la 47enne vicina di casa che dovrà rispondere di omicidio volontario. La vittima è stata ritrovata in casa, vicino alla porta d’ingresso. Sul collo sono stati trovati visto segni e una parte dei vestiti che indossava, sembravano bruciacchiati. Le cause del decesso della 72enne saranno chiarite dall’autopsia.

L’indagine della Squadra mobile è partita dalla testimonianza di Stefania Russolillo che, dopo aver confidato al compagno: “Ho ucciso la signora Rosa e l’ho bruciata“, ha chiamato la polizia. Dopo qualche ora, la donna ha cambiato versione, raccontando al pm di aver litigato con l’anziana perché l’accusava “di rubare le bollette e sporcare il pianerottolo“. Stando a quanto detto della donna, da tempo seguita da un centro di igiene mentale, sarebbe stata una colluttazione fino alla “caduta all’indietro” dell’anziana, dopo la quale non ricorda più nulla.

Il giallo del tubo dell’aerosol

Le indagini vertono su un tubicino di gomma per aerosol e la testimonianza di due vicine di casa. Elementi che potrebbero confermare l’ipotesi dello strangolamento dell’anziana.

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