Domani si celebreranno i funerali di Maria Brigida Pesacane, giovane madre vittima di un omicidio da parte del suocero a Sant’Antimo. La pista seguita dagli inquirenti che stanno continuando ad indagare è il femminicidio con danni collaterali. Lo riporta Il Mattino.
Omicidio a Sant’Antimo, domani i funerali di Maria Brigida
Un femminicidio con molti danni collaterali: è la pista seguita dagli inquirenti che continuano ad indagare sul duplice omicidio a Maria Brigida Pesacane, 24enne madre di due bambini piccoli e al cognato Luigi Cammisa.
Un femminicidio con molti danni collaterali: è la pista seguita dagli inquirenti che continuano ad indagare sul duplice omicidio a Maria Brigida Pesacane, 24enne madre di due bambini piccoli e al cognato Luigi Cammisa.
Nella mattinata di ieri la Procura ha nominato il perito anatomo patologo per eseguire le autopsia sui corpi delle due vittime. Essenziali i quesiti posti all’esperto dal magistrato che riguardano le ferite: sei quelle inferte a Luigi Cammisa, mentre sono cinque quelle riportate alla giovane donna.
Sicuramente oggi verrà effettuato, seguito poi dalla consegna dei corpi ai familiari. Tant’è che è stata già stabilita la cerimonia funebre per la donna uccisa, prevista per domani a Melito, sua città di origine dove abitano ancora i genitori, presso la parrocchia di Santa Maria delle Grazie. Le autorità di pubblica sicurezza hanno però vietato il corteo funebre. Ancora da stabilire invece, i funerali per Luigi Cammisa, che si celebreranno a Sant’Antimo.
Si cerca l’arma del delitto
«Siamo in attesa dei risultati dell’autopsia – ha dichiarato Luigi Ciocio, l’avvocato di fiducia di Raffaele Caiazzo – in base ai quali studieremo il da farsi. Nei prossimi giorni cercheremo di comprendere anche il perché del gravissimo gesto del mio assistito, che nel primo interrogatorio è sembrato non essere proprio completamente presente, mentre nell’udienza di convalida, vale a dire 48 ore dopo, è apparso più presente, anche se ancora una volta ha dichiarato al giudice, se era vero che Maria Brigida era stata uccisa da lui, non ricordava ancora nulla». Si continua intanto a cercare l’arma del delitto, una pistola semiautomatica di grosso calibro, detenuta da tempo da Raffaele Caiazzo che anche su questo punto, pur ammettendo di essersene liberato, ha dichiarato di non ricordare dove l’aveva gettata.