Svolta dopo 3 anni sull’omicidio di Ugo Russo, il rapinatore 15enne ucciso nel 2020: ha preso il via il processo che vede imputato il carabiniere Christian Brescia, accusato di omicidio volontario. Lo riporta il Mattino nell’odierna edizione.
Omicidio Ugo Russo, il carabiniere a processo
Svolta dopo 3 anni sulla morte di Ugo Russo, il rapinatore 15enne ucciso nel 2020: ha preso il via il processo che vede imputato il carabiniere Christian Brescia, accusato di omicidio volontario.
La prima udienza si terrà l’8 febbraio. Il militare il 29 febbraio del 2020, libero dal servizio, avrebbe ucciso a colpi di pistola il 15enne. L’imputato ha sempre sostenuto di averlo fatto per legittima difesa. Ugo Russo era a bordo di uno scooter, in compagnia di un complice Ferdinando De Crescenzo, e tentò di rapinare con una pistola-replica priva del tappo rosso il Rolex del 23enne in auto a Santa Lucia con la compagna.
La perizia
Dalla perizia è emerso che la vittima sarebbe stata raggiunta da un colpo di pistola alla testa mentre stava fuggendo. Dunque l’imputato avrebbe aperto il fuoco mentre il ragazzo era di spalle e non costituiva più una minaccia. Ai dati delle perizie, si sono aggiunte anche diverse intercettazioni telefoniche e ambientali che saranno discusse in aula.
La dinamica
Quella notte il 15enne fu raggiunto da tre colpi. Secondo la ricostruzione, gli spari avvennero però in due momenti diversi, i primi due Brescia li sparò mentre era in auto, raggiungendo Ugo Russo una sola volta alla spalla sinistra. L’altro proiettile andò a vuolo. Ci fu poi una pausa di qualche secondo: il carabinieri scese dall’auto e mentre il ragazzo stava scappando cercando di raggiungere lo scooter ci fu l’ultimo colpo, quello fatale.