NAPOLI. «Vorrei confrontarmi con i pubblici ministeri in privata sede per tutelare la mia persona. Ritengo di poter dare un enorme contributo alla ricostruzione dei fatti per inquadrarli correttamente. Mancano ancora molti tasselli e io potrei dire molto, ma vorrei essere tutelato». Parla Luca Materazzo, imputato unico con l’accusa di aver massacrato a coltellate il fratello Vittorio sotto il portone di casa a novembre di due anni fa in via Maria Cristina di Savoia. Lo riporta il quotidiano Il Mattino.
Le dichiarazioni spontanee di Luca Materazzo
Aula 115, prima Corte di assise. Materazzo ottiene la possibilità di rendere dichiarazioni spontanee. È l’occasione che l’imputato coglie per rinnovare la sua richiesta di un confronto con i pm («si tratta della mia vita») lasciando intendere di avere informazioni utili a svelare nuovi scenari sul delitto di Chiaia e di temere per la sua incolumità, «anche per questo mi allontanai da Napoli» dice Luca precisando, a sua difesa, che «tutta la modalità è incompatibile con me. Con mio fratello tanti contrasti ma non l’ho aggredito io».