A pochi mesi dall’installazione della panchina rossa dedicata a Tiziana Cantone, l’ennesimo sfregio alla sua memoria con il furto della targa. La madre ” Un dispetto”.
Rubata la targa dalla panchina rossa di Tiziana Cantone
La targa è stata rubata oggi, ed è solo l’ennesimo episodio di scherno nei confronti di una vicenda che ancora fa discutere, ma non ha insegnato niente.
Le minacce alla madre
La madre, Maria Teresa Giglio, da sempre racconta dei numerosi messaggi di minaccia che le giungono quotidianamente, e che mostrano come la vicenda che ha portato alla morte della 33enne, non sia stata di monito ma costituisca, invece, un pretesto per sminuire e diffamare sua figlia.
La panchina
La panchina era stata donata dalla Regione Campania, ed è stata installata in piazzetta Augusteo, di fronte al Teatro. La madre di Tiziana Cantone, che si è sempre battuta affinchè la sua storia non venisse dimenticata, aveva accolto con grande gioia questo tributo, seppur tardivo, che la città aveva riservato alla sua bambina, abbandonata e messa alla gogna da una città che non l’ha ricambiata del suo stesso amore.
Un tributo tardivo
L’iniziativa della panchina rossa era stata voluta dal presidente della Prima Municipalità, Francesco De Giovanni. All’inaugurazione erano intervenuti il sindaco Luigi de Magistris e l’assessore regionale Chiara Marciani.