NAPOLI. Anche Paolo Siani, parlamentare del Pd e fratello del giornalista Giancarlo, ucciso dalla camorra nel 1985, è intervenuto sul dibattito che sta contrapponendo in queste ore il ministro dell’Interno Matteo Salvini e lo scrittore Roberto Saviano.
SAVIANO: “SALVINI È IL MINISTRO DELLA MALAVITA. NON HO PAURA DI TE, BUFFONE”
“Caro Ministro, la lotta alle mafie è una cosa molto seria, la si affronta con coraggio e fermezza.
Noi, uomini e donne del Sud, conosciamo molto bene questa lotta, spesso impari, alla violenza e alle complicità che le mafie mettono in campo”, ha scritto Paolo Siani su Facebook.
Paolo Siani in difesa di Saviano contro Salvini
“Nessun giornalista, magistrato o cittadino sceglie di avere la scorta, e certamente non è contento quando l’ufficio centrale interforze per la Sicurezza personale gliela assegna.
Chi lotta in prima linea le mafie comprende bene, e con lui tutti i suoi familiari, quando la sua vita sia in grave pericolo. Solo chi sfida le mafie conosce questa terrificante sensazione. E la vita di Roberto Saviano è evidentemente in pericolo.
Come tutti i familiari di vittime innocenti delle mafie, mi sono sempre chiesto cosa sarebbe cambiato se Giancarlo, nel suo impegno quotidiano di giornalista contro i clan della camorra, avesse avuto la scorta. Forse sarebbe ancora vivo.
SALVINI: “LE ISTITUZIONI VALUTERANNO SULLA SCORTA A ROBERTO SAVIANO”
Quando le mafie, tutte le mafie, saranno sconfitte è certo che nessuno più avrà bisogno di scorta e Roberto e i tanti giornalisti oggi sotto protezione potranno tornare a vivere una vita normale”. Con queste parole Paolo Siani prende nettamente posizione in un dibattito che sta tenendo banco in maniera sempre più evidente.