Blitz contro gli ormai noti “pezzotti” di Sky e Premium. Due centrali per la decriptazione delle schede Sky e Mediaset, sono state scoperte a Napoli e Sarno dalla Guardia di Finanzia del Comando provinciale di Roma, Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria. Le attività, dirette dal colonnello Paolo Compagnone hanno visto impegnati oltre 150 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, per l’esecuzione in 20 Provincie di 11 Regioni, di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale capitolino nei confronti di 5 persone, nonché a oltre 50 perquisizioni. La notizia è riportata da Il Mattino.
Blit anti-“pezzotto”
L’operazione è in corso anche in Svizzera, Germania e Spagna con la collaborazione, rispettivamente, della Polizei Basel-Landschaft, della Kriminal Polizei e della Policia Nacional, dirette dalle rispettive Autorità giudiziarie, a loro volta attivate tramite due rogatorie internazionali e un ordine di indagine europeo. Attraverso indagini tecniche e “sul campo” e la meticolosa ricostruzione dei flussi finanziari, veicolati prevalentemente mediante carte di credito prepagate o piattaforme web di pagamento, gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Capitale hanno ricostruito l’attività delittuosa di una struttura criminale piramidale dedita all’illecita decriptazione e diffusione di contenuti televisivi pay-per-view attraverso la rete internet. Fulcro dell’organizzazione erano le centrali “sorgenti” – situate presso società, attività commerciali, abitazioni private, garage e capannoni industriali – all’interno delle quali erano installate apparecchiature informatiche in grado di decriptare il segnale delle emittenti pay-tv Sky Tv e Mediaset Premium, utilizzando schede regolarmente acquistate dai membri del sodalizio o da terzi, per poi farlo confluire su server esteri appositamente noleggiati. Due di queste sono state appunto scoperte a Napoli e Sarno. Dopo aver creato il bouquet di canali, il gruppo criminale provvedeva ad abilitare i clienti privati alla visione, tramite codici di accesso, su smart-tv, personal computer, tablet e smartphone, dietro pagamento di “abbonamenti” illeciti a prezzi fortemente concorrenziali (tra i 15 e i 20 euro, a fronte di un valore commerciale di oltre 100 euro). Il volume d’affari complessivo ricostruito dal 2015 ad oggi ammonta a oltre un milione di euro. Gli indagati sono 49 per reati in materia di pirateria audio-visiva e riciclaggio. Nei confronti di 12 di essi si procede anche per il reato di associazione per delinquere. Tra questi ultimi figurano 5 cittadini italiani, promotori del sistema, destinatari della misura di custodia cautelare. Due di essi sono cittadini di Sarno, Luigi Diodato e Raimondo Milone. Oltre 100 le perquisizioni effettuate, 4 le centrali scoperte, sequestrati 300.000 euro in contanti e 700 tra decoder e schede pay tv. Gli utenti finali saranno segnalati all’Autorità giudiziaria.