NAPOLI. Contro il volere dei genitori aveva sposato quello che per lei era l’uomo della sua vita: ben presto, però, quello che doveva essere il coronamento di un amore idilliaco, si è trasformato in un incubo fatto di soprusi, vessazioni, violenze fisiche e psicologiche brutali. Non è stato facile, per gli agenti del commissariato di Scampia, scardinare il muro di omertà e convincere una giovane donna della zona di Piscinola, madre di una bimba di 4 anni, nata dall’unione col suo aguzzino, a far emerge la raccapricciante verità: la storia è raccontata dal quotidiano Il Mattino.
La storia
La donna era infatti totalmente soggiogata dal marito e, nonostante il perdurare delle violenze nel tempo, la paura di ulteriori conseguenze per la incolumità sia sua sia della figlioletta, l’avevano annientata psicologicamente, tanto da ridurla in uno stato di schiavitù. Costretta a lucidare i pavimenti almeno dieci volte al giorno e a pulire e rassettare casa l’intera giornata, veniva malmenata per futili motivi o soltanto perché non doveva smettere di lavare. Gli abusi nei confronti della donna, molto spesso, avvenivano sotto gli occhi atterriti della bambina.
Violenza fisica e psicologica
A causa delle violente percosse e della ferocia dell’uomo la donna era arrivata a pesare una quarantina di chili. Il marito, inoltre, le aveva procurato l’incrinazione delle costole, la frattura del setto nasale e la distruzione della dentatura. La donna deve la sua vita all’intervento dei poliziotti di Scampia che, d’intesa con la Procura della Repubblica, hanno svolto articolate indagini, con l’aiuto di intercettazioni ambientali, che hanno così consentito l’arresto in flagranza dell’uomo a seguito di grave pericolo per l’incolumità della moglie.
I poliziotti, intervenuti lo scorso mese di ottobre in soccorso della donna, arrestarono il coniuge perché responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni gravi. La vittima, infatti, fu ricoverata immediatamente in un ospedale cittadino per lesioni guaribili in 25 giorni. In queste ore, a coronamento dell’attività d’indagine, il pm ha chiesto per il coniuge 45enne un ulteriore provvedimento di custodia cautelare in carcere, per il reato di tentato omicidio, firmato ieri dal gip, nel giorno in cui la povera donna ha compiuto quarant’anni.