NAPOLI. Caporali costretti a pagare una tangente dai 50 ai 100 euro settimanali per poter trasportare braccianti agricoli verso il lavoro nero dei campi del casertano.
Pizzo ai caporali, arrestato
È la pratica emersa dall’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha portato in carcere un tunisino di 29 anni. Lo riporta il quotidiano Il Mattino.
L’uomo è stato arrestato dai carabinieri di Mondragone su ordine del giudice per le indagini preliminari; il fratello 24enne era già stato fermato il 20 ottobre scorso, con in tasca un biglietto per la Tunisia; voleva scappare perché qualche giorno prima era stato arrestato uno dei caporali da cui riceveva il pizzo, e temeva di essere denunciato.
I due fratelli, secondo gli inquirenti, avrebbero assunto il controllo, a Mondragone e dintorni, del mercato del lavoro nero. Lo avrebbero fatto, è emerso, imponendo il pizzo ai caporali o ai soggetti, per lo più bulgari e ucraini, che trasportano i braccianti nei campi; se la «vittima» si rifiutava di pagare la tangente scattavano le intimidazioni, a colpi di incendi dei mezzi di trasporto.