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Carcere di Poggioreale nel caos, detenuto rifiuta di entrare in cella e aggredisce agente: picchia la testa sulla porta blindata

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Ancora aggressioni nel Carcere di Poggioreale, l’ultimo nella giornata di oggi quando un detenuto rifiutando di entrare in cella e aggredisce agente: si ferisce picchiando la testa sulla porta blindata e perdendo molto sangue. La denuncia del Sappe.

Carcere Poggioreale, detenuto aggredisce agente

Il carcere di Poggioreale a Napoli resta al centro delle cronache per le continue violenze e gli atti di aggressione. L’ultimo episodio si è verificato oggi, sul quale resta ferma denuncia di Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

La denuncia

“Ancora violenza e sangue versato dalla Polizia Penitenziaria nella Regione Campania. Questa mattina presso l’Istituto Penitenziario di Napoli – Poggioreale “G. SALVIA” ancora una volta un appartenente al Corpo è stato vittima di una violenta aggressione. Un detenuto extracomunitario di origini africane prima si rifiutava di rientrare in cella poi aggrediva con inaudita violenza l’Assistente Capo di servizio, che non prevedendo la repentina aggressione batteva la testa picchiando sul taglio della porta blindata e riportando una profonda ferita al cranio con abbondante perdita di sangue.

L’intervento di altri colleghi in supporto del malcapitato ha consentito l’immediato soccorso con il trasporto del poliziotto ferito all’Ospedale del Mare per le cure del caso. Inutile sottolineare, ancora una volta, quanto più volte segnalato dal SAPPE con vere e proprie denunce, circa le degradanti condizioni sia dal punto di vista detentivo sia per la poca sicurezza e salubrità sui posti di servizio”.

“Il SAPPE dice Basta”

Duro il commento del segretario Generale del SAPPE Donato Capece: “Il SAPPE adesso dice veramente basta! Sta diventando sempre più pericoloso fare questo lavoro, senza uomini e mezzi appropriati, senza una formazione adeguata e senza che l’Amministrazione Penitenziaria adotti adeguati provvedimenti penali e disciplinari verso questi detenuti violenti e pericolosissimi per l’incolumità altrui”.

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