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Pompei, lottizzazione abusiva e corruzione: sequestri e 14 indagati

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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Un geometra del comune di Pompei avrebbe intascato mazzette e un capitano dei vigili, con la complicità di un altro tecnico, fatto sparire verbali che documentavano abusi edilizi. Quattordici gli indagati in un’inchiesta della Procura di Torre Annunziata che ha l’effetto di un terremoto negli uffici del comune di Pompei. Secondo l’accusa avrebbero coperto una lottizzazione edilizia che è andata avanti per decenni, senza autorizzazioni e in violazione delle norme paesaggistiche.

Corruzione a Pompei, sequestri e 14 indagati

Per anni l’Agriturismo “Vivi Natura” è stato scelto da migliaia di clienti per cerimonie e feste per bambini, arrivati in una oasi verde alla periferia di Pompei da ogni parte della provincia di Napoli. Ma la struttura turistica-ricettiva, di più di 14 mila metri quadri e con sempre nuovi lavori per ingrandirsi fino all’aprile del 2021, è in gran parte abusiva. E nessuno al comune di Pompei ha fermato gli imprenditori, protetti anche quando non hanno eseguito ordini di demolizione.

Questa mattina gli agenti del Commissariato di Pompei, in esecuzione di un decreto del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura, hanno proceduto al sequestro preventivo di una pluralità di terreni e costruzioni che fanno parte della struttura al centro dell’inchiesta. Ben 31 i capi di imputazione contestati agli indagati, che si aggiungono alla lottizzazione abusiva. Si va dall’abuso di ufficio, alla corruzione e al falso ideologico in atti pubblici, ma gli inquirenti hanno anche riscontrato la violazione del segreto d’ufficio e la falsità ideologica nei certificati emessi dal comune.

I dipendenti comunali parlavano liberamente a telefono con gli imprenditori di come “aggiustare” le pratiche senza sapere di essere intercettati. Così i magistrati, guidati dal Procuratore Nunzio Fragliasso, hanno ricostruito quanto avvenuto all’interno dell’Agriturismo Vivi Natura Resort, individuando persino ordinanze comunali di demolizione senza alcun seguito. Più di cinquemila metri quadri di opere abusive realizzate, come riscontra il Gip nel disporre il sequestro, in un clima di “connivenza tra coloro che avrebbero dovuto tutelare gli interessi pubblici e gli amministratori dell’agriturismo Vivi Natura”.

I reati

Sono emersi, infatti, sempre secondo quanto ritenuto dal GIP, “l’illegittimità della gran parte dei procedimenti amministrativi promossi e portati avanti dall’Ufficio Tecnico del Comune di Pompei. Il mancato rinvenimento di atti amministrativi, la mancata esecuzione di accertamenti finalizzati a verificare quali fossero effettivamente le opere realizzate e, soprattutto, in quale contesto di realtà edilizia e commerciale andassero ad inserirsi”. In particolare, è stata accertato un episodio di corruzione nei confronti di un geometra dell’Ufficio tecnico di Pompei, che in cambio di una mazzetta avrebbe omesso di bloccare l’esecuzione dei relativi lavori, di ordinare il ripristino dello stato dei luoghi e di esercitare la dovuta vigilanza sui lavori in corso. Ma altri due dipendenti sono coinvolti nell’inchiesta.

Accertati anche due reati di falso ideologico in atto pubblico, da parte di un altro geometra comunale e di un capitano della Polizia Locale, che avrebbero omesso di riportare, in due distinti verbali di sequestro, alcune opere abusive relative ad un manufatto a via Civita Giuliana, a pochi passi dagli scavi archeologici, per favorire altri abusi edilizi dello stesso imprenditore titolare dell’Agriturismo Vivi Natura Resort.

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