POMPEI. Dal cantiere dei nuovi scavi di Pompei riemergono la Stanza di Leda e l’Atrio di Narciso. Tesori di inestimabile pregio e bellezza
Pompei e i tesori riaffiorati
Un’ alcova sensuale e raffinata appare nella sua totale bellezza nella Regio V, come aveva già prospettato lo splendido quadretto di Leda e il cigno, riaffiorato mesi fa nel corso delle operazioni di consolidamento dei fronti di scavo, lungo via Vesuvio. Alle spalle dell’ambiente torna in luce anche parte dell’atrio della dimora, con pareti dai vividi colori e l’affresco di Narciso, al centro di una di esse, che lo vede specchiarsi nell’acqua rapito dalla sua immagine, secondo l’iconografia classica.
Amore e soavità dei sensi, nelle più svariate forme, trasudano dalle stanze di questa elegante dimora che, già dal corridoio di ingresso, accoglieva gli ospiti con l’immagine vigorosa e di buon auspicio del Priapo, anche essa già documentata mesi fa e in analogia con quella della vicina Casa dei Vettii.
Decori raffinati di IV stile caratterizzano l’intera stanza di Leda, con delicati ornamenti floreali, intervallati da grifoni con cornucopie, amorini volanti, nature morte e scene di lotte tra animali. Finanche sul soffitto, rovinosamente crollato sotto il peso dei lapilli, si estendeva l’armonia di questi pregiati disegni, i cui frammenti sono stati recuperati dai restauratori per ricomporne la trama.
Interessante, nell’atrio di Narciso, è la traccia ancora visibile delle scale che conducevano al piano superiore, ma soprattutto il ritrovamento nello spazio del sottoscala, utilizzato come deposito, di una dozzina di contenitori in vetro, otto anfore e un imbuto in bronzo. Una situla bronzea (contenitore per liquidi) è stata invece rinvenuta accanto all’impluvio.