POMPEI. Sabato 30 giugno 2018 l’Unione Degli Studenti – Campania scende in piazza, non una piazza semplice, non lo è mai stata. È quanto fanno sapere, tramite una nota, gli studenti che hanno organizzato l’iniziativa.
“Mai come quest’anno per affrontare, insieme al Coordinamento Campania Rainbow e tutte le organizzazioni che vi aderiscono, il PompeiPride regionale, inquadrato nel contesto dell’Onda Pride è risultato fondamentale sottolineare l’inalienabilità dei diritti umani e l’importanza della laicità del nostro Stato”, affermano nella nota.
Studenti in piazza per i diritti di tutti
“Diritti e laicità in una città che assume un ruolo chiave per tutte le istanze e rivendicazioni che oggi portiamo in corteo, una città che spesso ha avuto la difficoltà ad accogliere le diversità e le differenze che chiediamo, non di appiattire ed annullare, ma di valorizzare e sottolineare.
È quindi una responsabilità che il nostro sindacato assume quella di raccontare con tutta la comunità LGBT+ tanto le violenze che viviamo giorno per giorno in tutti i nostri contesti e quindi il bullismo di genere nelle scuole, o il Money pay gap sui posti di lavoro, tanto la lotto contro coloro che vogliono rendere clandestina la libertà di espressione.
È inoltre nostro compito ricordare la trasversalità delle lotte a partire dalle realtà che il Pride tiene dentro, nell’epoca dello scontro tra povero e impoverito, tra servo e padrone, tra ignorante e ignorato, bisogna ricompattare il tessuto verso un ottica più inclusiva, quindi libertà di essere e di amare unite a quelle dei lavoratori , degli studenti e delle studentesse , dei migranti, dei disoccupati e dei precari”, conclude la nota.
Le dichiarazioni
Dichiara Manuel Masucci Coordinatore Regionale dell’Unione degli Studenti Campania: “ E’ necessario per tutti gli studenti e le studentesse di questa regione, capire che il PompeiPride è il luogo adatto per ricordare al nostro governo regionale tutte le necessità che sentiamo rispetto ai temi della sessualità, ma non solo, quindi chiediamo che vengano rimessi in funzione i finanziamenti ai Consultori Scolastici e che si debba guardare a noi come una risposta a tutte le dichiarazioni che il ministro Fontana ha fatto, che si inquadri la famiglia non in una forma piramidale e patriarcale, ma che sia uno dei motori per la ripartenza della nostra società dal concetto di inclusività della quale si fa portatrice in una non obbligatoriamente eteronormatività”;
Quello del Pompei Pride è quindi un contesto che cerca di non dimenticare nessuno e rendere ampio e inclusivo il dibattito e le riflessioni rispetto a chi vive in condizioni di subalternità e marginalità.
Rilancia Nunzio Grimaldi Coordinatore Unione degli Studenti Scafati : “Vogliamo che nelle scuole si parli di pratiche sessuali non riproduttive e di contraccezione, per un’ educazione sessuale che sia anche educazione al piacere”;
aggiunge Lorenzo Coppa di Rete della Conoscenza Scafati : “Rivendichiamo oggi la gratuità di accesso alla contraccezione e ai servizi essenziali come assorbenti, anche con distributori in scuole e università!”.
Vivere nelle nostre province significa vivere continui stereotipi tanto di genere ma soprattutto veniamo giudicati e costretti in forme che non ci appartengono, ma appartengono al nostro contesto sociale e quindi dobbiamo provare a sradicare questi concetti sessisti, classisti e razzisti a partire dai i luoghi in cui passiamo la maggior parte della nostra vita, infatti dice Arianna Antonilli di Unione degli Studenti Napoli : “ Vogliamo sovvertire la didattica partendo da un linguaggio che sia più inclusivo e combattere l’oscurantismo dei libri di testo rispetto a figure femminili che hanno realmente determinato la storia del mondo, ricominciare anche ad annullare la figura della donna che ci viene presentata come mamma e padrona di casa, ma mai come padrona di se stessa.”