POMPEI. Un grande larario vegliato da beneauguranti serpenti, un pavone che fa capolino nel verde, fiere dorate che si battono contro un cinghiale nero come i mali del mondo. E poi ancora pallidi cieli fitti di delicati uccellini, un pozzo, una vasca colorata, il ritratto di un uomo-cane.
Pompei, il nuovo tesoro
Visitato in esclusiva dall’Ansa, eccolo l’ultimo tesoro di Pompei: un giardino incantato, “una stanza meravigliosa ed enigmatica da studiare a fondo”, spiega il direttore del Parco Archeologico, Massimo Osanna. La presenza del maestoso larario – il più grande fino ad ora mai ritrovato a Pompei – offre certezze sul fatto che questo giardino fosse un luogo domestico dedicato al culto dei Lari, che nel mondo romano di allora erano gli insostituibili protettori della casa e della famiglia.
Resta un mistero chi fosse il proprietario di questa casa certamente grande e opulenta. Gli studiosi sono al lavoro, ma non finisce qui. Nuove sorprese potrebbero arrivare dallo scavo delle stanze che affacciano sul mistero di quel giardino incantato.