Positivi al coronavirus scappano da Napoli verso il Lazio per farsi curare in un ospedale del Sud Pontino. Alla Questura di Latina c’è già un elenco con i primi 27 nomi.
Covid, positivi in fuga da Napoli
Sono usciti dalla zona rossa anche se in oltre il 90% dei casi si trattava di malanni lievi, a volte lievissimi: «C’è anche chi è venuto soltanto per un po’ di tosse», raccontano i medici del pronto soccorso di Formia, l’ospedale più a sud del Lazio.
C’è chi è arrivato in macchina con la bombola d’ossigeno piazzata sul sedile, altri hanno speso fino a 2mila euro per farsi trasportare da un’ambulanza privata.
Parla il direttore dell’Asl di Latina
«L’effetto “zona rossa” è durato poco», racconta Giorgio Casati, il direttore generale dell’Asl di Latina, il primo a lanciare l’allarme su questo anomalo pendolarismo sanitario. «Il 13 e 14 novembre – riprende Casati – il numero di accessi da fuori regione era calato, anche perché la notizia di questi spostamenti anormali ha iniziato a circolare. Ma già dal 15 i dati sono tornati a crescere, soprattutto all’ospedale di Formia».
Il decesso all’ospedale di Cassino
Due giorni fa un 48enne arrivato da Piedimonte Matese, nell’hinterland casertano, è morto all’ospedale di Cassino. Era arrivato noleggiando un’ambulanza privata, disperato, da casa. «Prima ancora che facessimo il tampone del Covid, mostrava già tutti i sintomi di una polmonite interstiziale – racconta la dg dell’Asl di Frosinone, Pierpaola D’Alessandro – Respirava a fatica, quando è arrivato lo abbiamo portato subito nel reparto di terapia intensiva. È rimasto lì per 6 giorni, poi purtroppo è deceduto. Avrebbe dovuto essere curato prima in ospedale, in Campania? Probabilmente sì».
Fonte: Il Mattino