Tensione durante il consiglio comunale di Pozzuoli dove una assessora è stata chiamata oca da un consigliere. La reazione: “Cultura maschilista”. La Commissione Pari Opportunità del Comune ha espresso una ferma condanna per l’accaduto.
Pozzuoli, assessora chiamata oca da un consigliere
“Lei si fa una risatina, quindi dobbiamo aggiungere le oche”. È scoppiata una polemica durante il consiglio comunale di Pozzuoli: con queste parole, il consigliere di Europa Verde Gennaro Andreozzi ha rivolto un commento all’assessora Titti Zazzaro. Tra i due è nato un acceso scambio di opinioni, durante il quale Andreozzi ha affermato di aver sostenuto l’assessora nella sua carriera e di averla difesa anche in tribunale.
L’episodio avvenuto durante la seduta consiliare è stato severamente criticato dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Pozzuoli. In una dichiarazione, la presidente Carla Caiazzo ha espresso il suo disappunto: “In qualità di Presidente della Commissione Pari Opportunità, insieme alle altre commissarie, voglio esprimere il nostro sconcerto per quanto accaduto ieri in consiglio comunale a Pozzuoli. L’atteggiamento e le parole del consigliere Gennaro Andreozzi nei confronti dell’assessora Titti Zazzaro sono inaccettabili e rappresentano una mentalità retrograda e maschilista”.
Cosa è successo
“La sottoscritta, insieme a tutte le membri della commissione per le pari opportunità, esprime la sua piena solidarietà e vicinanza all’assessora Zazzaro, che è innanzitutto una donna, una madre e una professionista. Come molte altre donne che subiscono prevaricazioni da parte degli uomini, non ha potuto difendersi di fronte a quella che è stata un’aggressione verbale in tutti i sensi. Si tratta di un gesto privo di qualsiasi sfumatura politica, ma che rappresenta un attacco diretto a una donna, un abuso inaccettabile e sproporzionato,” ha dichiarato Carla Caiazzo.
La presidente della Commissione Pari Opportunità di Pozzuoli ha concluso: “Definire una donna ‘oca’ e fare riferimenti espliciti al suo passato lavorativo e professionale, rivendicando logiche patriarcali, ci riporta indietro di decenni. Questi comportamenti di prevaricazione sono inaccettabili, soprattutto considerando quanto ci impegniamo ogni giorno per trasmettere alle nuove generazioni il valore della gentilezza e del rispetto.”