NAPOLI. Venerdì scatta l’attesa entrata in vigore delle nuove norme Ue che danno un giro di vite alla tutela della privacy, per garantire che scandali come quello di Facebook e Cambridge Analytica “non possano più accadere”. Ma quasi la metà degli stati membri non è ancora pronta. Lo riporta l’Ansa.
L’indagine della Commissione europea
L’Italia è in zona Cesarini e, insieme ad altri 4 Paesi, è in leggero ritardo con l’adozione che arriverà “probabilmente non per quel giorno ma subito dopo”, mentre altri 8 stati membri sono “molto in ritardo”.
Lo dice la commissaria Ue alla giustizia, Vera Jourova, all’ANSA. Solo 7 Paesi hanno già la normativa in piedi (tra cui Francia e Germania) e altri 8 la dovrebbero avere per il 25 maggio. La vicenda Fb, ha osservato la commissaria, “non ha fatto accelerare” i governi, ma “ha aiutato i cittadini a capire” la necessità delle nuove regole Ue per la protezione dei dati personali, altrimenti difficili da spiegare.