NAPOLI. Nella riunione presieduta da Claudio Cecere l’assessore ai Giovani Alessandra Clemente e il dirigente del Servizio di riferimento Pino Imperatore hanno illustrato i contenuti e le attività del progetto finanziato dall’Anci per la promozione di progettazioni a favore di giovani dai 18 ai 25 anni che sarà attuato in collaborazione con i comuni di Quarto e di Procida, la Città Metropolitana, l’Ente Parco delle Colline ed enti del Terzo Settore.
Gli obiettivi
Dare opportunità e risposte ai bisogni dei giovani soprattutto in un momento come questo in cui vi è la massima attenzione ad episodi che li vedono tragicamente protagonisti e vittime. È partita dalla solidarietà alle famiglie dei ragazzi vittime degli atti di violenza degli scorsi giorni l’assessora Clemente per presentare le ultime scelte dell’Amministrazione a favore dei giovani, contenute nel progetto ReStart.
Una progettazione targata Anci che vede il Comune di Napoli capofila di una partnership pubblica e privata che conta la partecipazione della Città Metropolitana, dei Comuni di Quarto e Procida, oggi rappresentato dall’assessore Antonio Carannant, dell’Ente Parco metropolitano delle Colline di Napoli e di enti del Terzo Settore. Una risposta ai bisogni dei più giovani, in particolare diquanti, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, sono identificati con l’acronimo inglese NEET – Not in Education, Employment or Training – perché non studiano, non lavorano e non sono coinvolti in alcun progetto formativo. La progettazione, finanziata dall’Associazione dei comuni italiani per 198 mila euro, ai quali si aggiungeranno 48 mila finanziati dal Comune di Napoli, si rivolgerà a quanti risiedono nell’area nord della città, quella con un tasso di presenza di Neet del 58%, il più alto rispetto alla media cittadina del 54%.
I commenti
Un’altra occasione importante di finanziamento vinta da Napoli, ha sottolineato l’assessore Alessandra Clemente, ricordando che l’Amministrazione, sin dal suo insediamento, ha sempre partecipato a tutte le selezioni, sia per fondi nazionali che comunitari, posizionandosi spesso ai primi posti delle graduatorie. Un particolare ringraziamento, ha concluso, va per questo al presidente della commissione Cecere, che ha sempre messo al centro il tema della progettazione, e al sostegno dell’intero Consiglio comunale.
Un finanziamento consistente quello ottenuto, ha osservato il dirigente Imperatore, che ha sottolineato in particolare la procedura di selezione dei 30 soggetti che avevano risposto all’avviso pubblico per la costruzione del partenariato improntata alla massima trasparenza. Elevata la qualità dei progetti pervenuti e importante la scelta di coinvolgere altri enti pubblici nella squadra di protagonisti delle attività di sostenibilità ambientale, supporto alle filiere produttive e comunicazione dei servizi nelle quali saranno coinvolti i giovani.
La progettazione vera e propria, ha spiegato Lorena Matteo dello staff dell’Assessorato ai Giovani, sarà gestita direttamente dall’Amministrazione, che determinerà i contenuti in base alla conoscenza del territorio, mentre la formazione, che sarà costruita su un modello non solo frontale, ma prevalentemente esperienziale, sarà lasciata agli altri partner, tra i quali gli enti Agritettura 2.0, Cosvitec, L’uomo e il legno. Tutta la progettazione, che dovrà concludersi entro il 31 dicembre di quest’anno, mira alla costruzione di competenze da spendere successivamente, in forma individuale o associata, in esperienze dello stesso settore di formazione.
Un lavoro sinergico di costruzione di una rete per rispondere alle esigenze di questa fascia di età, ha detto l’assessore del Comune di Procida, al quale l’isola ha voluto fortemente partecipare, sulla scia di quanto iniziato quest’estate con la riapertura dopo 28 anni dell’antico Palazzo D’Avalos, novità che ha registrato la partecipazione di tanti giovani desiderosi di mettersi in gioco. Per intercettarli, ha chiarito Lorena Matteo rispondendo ad una domanda della consigliera Menna (Movimento 5 Stelle) sulle modalità di diffusione del progetto, sarà elaborato un bando di ricerca, dai contenuti in corso di definizione insieme ai partner. Seguirà la fase della massima diffusione e quindi l’avvio delle fasi della formazione, prima, e poi del lavoro sul campo a fianco dei produttori locali, attraverso una rete che rimarrà sempre aperta a nuove proposte di partecipazione.