NAPOLI. Da giorni vanno avanti nel carcere napoletano di Poggioreale le proteste dei detenuti di alcuni padiglioni, specie di quello denominato «Livorno», fa sapere il sindacato Uspp (Unione Sindacale della Polizia Penitenziaria), che «manifestano per le condizioni di sovraffollamento in cui sono costretti a vivere e per il trattamento, a loro dire violento, subito ad opera degli agenti della Polizia Penitenziaria». Lo riporta il quotidiano Il Mattino.
Proteste nel carcere di Poggioreale
Il sindacato Uspp, attraverso una nota del segretario regionale campano Ciro Auricchio, interviene sulla vicenda, parlando di «fallimento delle politiche penitenziarie imposte negli ultimi anni e basate sul regime aperto e sulla vigilanza dinamica».
«Chiediamo estrema chiarezza e fermezza, non potendo tollerare atteggiamenti di insofferenza alle regole e di sfida alle istituzioni» dice Auricchio. «Ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria sia regionali che nazionali chiediamo di intervenire al fine di impedire che l’operato del personale di Polizia Penitenziaria possa essere in tal modo diffamato e denigrato; altrimenti ci rivolgeremo al ministro».
«È evidente – prosegue Auricchio – che tale regime ha determinato uno stato di confusione e disordine. Tuttavia la legge prevede che la pena detentiva venga assicurata nel rispetto dell’ordinamento penitenziario e del regolamento interno con avvio di procedimento disciplinare ed eventualmente penale a carico di chi infrange tali regole. E tutto questo certamente non al fine di aggravare la condizione detentiva ma solo al fine di assicurare sempre secondo quanto prevede la legge l’ ordine e la sicurezza interni. A tale compito – prosegue Auricchio – è preposta la Polizia Penitenziaria che è tenuta a garantire l’ordine interno ed il rispetto delle regole».