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Quarto, i redditi. Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri?

Quarto
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Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri comunali di Quarto? Ecco i redditi del sindaco Antonio Sabino, degli assessori e dei consiglieri comunali. I redditi sono stati acquisiti dal sito ufficiale del Comune e dall’amministrazione trasparente.

Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri di Quarto?

Tutti gli attuali amministratori in carica hanno pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Quarto, i propri dati reddituali. Ecco i redditi del sindaco Antonio Sabino , dei componenti della giunta e del consiglio comunale.

Comune di Quarto: i redditi degli amministratori

  • Antonio Sabino (sindaco)
    • Professione: avvocato
    • Beni immobili: una proprietà
    • Beni mobili: un’auto
    • Reddito 2017: 47.691 euro
  • Giuseppe Martusciello (vice sindaco)
    • Professione: ispettore Guardia di Finanza
    • Beni immobili: nessuno
    • Beni mobili: nessuno
    • Reddito 2018: 42.532 euro
  • Raffaella De Vivo (assessore)
    • Professione: docente
    • Beni immobili: due proprietà
    • Beni mobili: nessuno
    • Reddito 2018: 35.027 euro
  • Vincenzo Biondi (assessore)
    • Professione: sottufficiale Esercito italiano
    • Beni immobili: nessuno
    • Beni mobili: un’auto
    • Partecipazioni societarie: 33% New Life srl
    • Reddito 2018: 34.168 euro
  • Anna Maria Granata (assessore)
    • Professione: consulente del lavoro
    • Beni immobili: due proprietà
    • Beni mobili: nessuno
    • Reddito 2018: 213 euro
    • Reddito 2017: 377 euro
  • Paolo Sabatino (assessore)
    • Professione: imprenditore
    • Beni immobili: una proprietà
    • Beni mobili: nessuno
    • Reddito 2017: 6.459 euro
  • Angela Di Francesco (assessore)
    • Professione: assistente sociale
    • Reddito 2018: 8.498 euro
    • Reddito 2017: 2.828 euro
  • Biagio Bove (assessore)
    • Professione: architetto
    • Beni non dichiarati
    • Reddito non dichiarato
  • Giovanni Cecere (Presidente Del Consiglio Comunale)
    • Professione: titolare di azienda termoidraulica
    • Beni immobili: un fabbricato
    • Beni mobili: un’auto
    • Reddito 2016: 29.503 euro
  • Immacolata Carandente Tartaglia (consigliere comunale)
    • Professione: avvocato
    • Beni immobili: cinque proprietà
    • Beni mobili: un’auto e un motociclo
    • Reddito 2018: 7.304 euro
    • Reddito 2017: 13.674 euro
  • Marina Migliaccio (consigliere comunale)
    • Professione: casalinga
    • Beni immobili: due proprietà
    • Beni mobili: nessuno
    • Reddito 2017: 0 euro
  • Antonio Esposito (consigliere comunale)
    • Professione: impiegato
    • Beni immobili: nessuno
    • Beni mobili: un’auto
    • Reddito 2018: 22.186,6 euro
    • Reddito 2017: 21.632 euro
  • Adele Goliuso (consigliere comunale)
    • Professione: consulente del lavoro
    • Beni immobili: due proprietà
    • Beni mobili: quattro auto e un motociclo
    • Reddito 2018: 0 euro
    • Reddito 2017: 0 euro
  • Lorenzo Paparone (consigliere comunale)
    • Professione: infermiere
    • Beni immobili: una proprietà
    • Beni mobili: nessuno
    • Reddito 2018: 27.546 euro
  • Raffaele Coppola (consigliere comunale)
    • Professione: impiegato Asl
    • Beni immobili: due proprietà
    • Beni mobili: un’auto
    • Reddito 2018: 28.135 euro
  • Gennaro Esposito (consigliere comunale)
    • Professione: imprenditore edile
    • Beni immobili: due proprietà
    • Beni mobili: nesssuno
    • Reddito 2017: 6.668 euro
  • Ferdinando Paragliola (consigliere comunale)
    • Professione: impiegato
    • Beni immobili: due proprietà
    • Beni mobili: un’auto
    • Reddito 2018: 25.782 euro
  • Angela Sannino (consigliere comunale)
    • Professione: dipendente Iacp
    • Beni immobili: una proprietà
    • Beni mobili: un’auto
    • Reddito 2018: 26.970 euro
    • Reddito 2017: 28.818 euro
  • Marianna Fiorentino (consigliere comunale)
    • Professione: pedagogista/educatrice
    • Beni immobili: nessuno
    • Beni mobili: nessuno
    • Reddito 2018: 1.022,11 euro
  • Margherita Orlando (consigliere comunale)
    • Professione: disoccupato
    • Beni immobili: due proprietà
    • Beni mobili: due auto
    • Reddito 2017: 0 euro
  • Rosario Di Roberto (consigliere comunale)
    • Professione: libero professionista
    • Beni immobili: una proprietà
    • Beni mobili: nessuno
    • Reddito 2018: 0 euro
  • Alessandro Niglio (consigliere comunale)
    • Professione: studente
    • Beni immobili: nessuno
    • Beni mobili: nessuno
    • Reddito 2018: 0 euro
  • Gennaro Castellone (consigliere comunale)
    • Professione: consulente immobiliare
    • Beni immobili: due proprietà
    • Beni mobili: un’auto
    • Reddito 2017: 900 euro
  • Davide Secone (consigliere comunale)
    • Professione: medico del lavoro
    • Beni immobili: una proprietà
    • Beni mobili: un’auto
    • Reddito 2018: 44.849 euro
    • Reddito 2017: 39.564 euro
  • Filippo Celano (consigliere comunale)
    • Professione: impiegato
    • Beni immobili: una proprietà
    • Beni mobili: due auto e un motociclo
    • Reddito 2017: 20.889 euro
  • Vincenzo Lucchese (consigliere comunale)
    • Professione: ferrotranviere
    • Beni immobili: due proprietà
    • Beni mobili: un’auto
    • Reddito 2018: 31.354 euro
    • Reddito 2017: 30.809 euro
  • Giuseppina Rollin (consigliere comunale)
    • Professione: studentessa
    • Beni immobili: nessuno
    • Beni mobili: nessuno
    • Reddito 2018: 0 euro
  • Rosa Capuozzo (consigliere comunale)
    • Professione: avvocato
    • Beni immobili: una proprietà
    • Beni mobili: un’auto
    • Reddito 2018: 6.980 euro
    • Reddito 2017: 39.262 euro
  • Francesca Rusciano (consigliere comunale)
    • Professione: disoccupata
    • Beni immobili: una proprietà
    • Beni mobili: nessuno
    • Reddito 2018: 0 euro
  • Giovanni Santoro (consigliere comunale)
    • Professione: operatore forestale
    • Beni immobili: una proprietà
    • Beni mobili: due auto
    • Reddito 2017: 27.548 euro
  • Michele Orlando (consigliere comunale)
    • Professione: disoccupato
    • Beni immobili: nessuno
    • Beni mobili: un’auto
    • Reddito 2018: 16.202,43 euro
  • Gabriele Di Criscio (consigliere comunale)
    • Professione: consulente del lavoro e revisore legale
    • Beni immobili: nessuno
    • Beni mobili: nessuno
    • Reddito 2018: 84.920 euro
    • Reddito 2017: 59.446 euro

 

Perché è obbligatorio pubblicare i redditi dei titolari di incarichi politici? Riferimento normativo:

Rif. normativo Artt. 13 e 14 D. Lgs. n. 33/2013 come modificato dall’art. 13 del d.lgs. n. 97 del 2016
Art. 13 – Obblighi di pubblicazione concernenti l’organizzazione delle pubbliche amministrazioni
1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano e aggiornano le informazioni e i dati concernenti la propria organizzazione, corredati dai documenti anche normativi di riferimento. Sono pubblicati, tra gli altri, i dati relativi:
a) agli organi di indirizzo politico e di amministrazione e gestione, con l’indicazione delle rispettive competenze;

Art. 14 – Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico
1. Con riferimento ai titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di livello statale regionale e locale, le pubbliche amministrazioni pubblicano con riferimento a tutti i propri componenti, i seguenti documenti ed informazioni:

  1. l’atto di nomina o di proclamazione, con l’indicazione della durata dell’incarico o del mandato elettivo;
  2. il curriculum;
  3. i compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica; gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici;
  4. i dati relativi all’assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti;
  5. gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l’indicazione dei compensi spettanti;
  6. le dichiarazioni di cui all’articolo 2, della legge 5 luglio1982, n. 441, nonché le attestazioni e dichiarazioni di cui agli articoli 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal presente decreto, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano. Viene in ogni caso data evidenza al mancato consenso. Alle informazioni di cui alla presente lettera concernenti soggetti diversi dal titolare dell’organo di indirizzo politico non si applicano le disposizioni di cui all’articolo 7.

1-bis. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati di cui al comma 1 per i titolari di incarichi o cariche di amministrazione, di direzione o di governo comunque denominati, salvo che siano attribuiti a titolo gratuito, e per i titolari di incarichi dirigenziali, a qualsiasi titolo conferiti, ivi inclusi quelli conferiti discrezionalmente dall’organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di selezione.
2. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati cui al comma 1 entro tre mesi dalla elezione o dalla nomina e per i tre anni successivi dalla cessazione del mandato o dell’incarico dei soggetti, salve le informazioni concernenti la situazione patrimoniale e, ove consentita, la dichiarazione del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado, che vengono pubblicate fino alla cessazione dell’incarico o del mandato. Decorso il termine di pubblicazione ai sensi del presente comma le informazioni e i dati concernenti la situazione patrimoniale non vengono trasferiti nelle sezioni di archivio.”

Dichiarazione non obbligatoria per i comuni sotto i 15mila abitanti

N.B.: La dichiarazione ex art. 14 c.1, lett. f) D. Lgs. 33/2013 non è dovuta per i componenti degli organi di indirizzo politico nei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti (Del. ANAC n. 144/2014 e n. 241/2017)

Cosa succede se non si pubblicano i dati? Le sanzioni

L’art 437 del  dlgs n. 97 /16 è intervenuto modificato l’art 46 del dlgs 33/2013 precisando che “l’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente e il rifiuto, il differimento e la limitazione dell’accesso civico, al di fuori delle ipotesi previste dall’articolo 5-bis, costituiscono elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale, eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione e sono comunque valutati ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili.

Inoltre l’art. 36 della stessa legge modificando la disciplina dell’art 45 del D. Lgs.  n. 33/2013  , attribuisce ad “Anac un potere di ordine al corretto e tempestivo assolvimento degli obblighi di pubblicazione”.  Infatti  ove l’Auorità rilevi la mancata pubblicazione di atti, documenti e informazioni, ne ordina la relativa pubblicazione entro 30 giorni. Il mancato adempimento costituisce illecito disciplinare. Anac segnala l’inottemperanza all’Ufficio per i procedimenti disciplinari nonché alla Corte dei conti, ove ravvisi anche altri profili di responsabilità.

La mancata pubblicazione di tutti gli incarichi, esterni e interni, nella sezione “Amministrazione Trasparente” dell’Ente, determina l’applicazione delle sanzioni per l’avvenuta erogazione dell’indennità di risultato ai dirigenti responsabili del conferimento degli incarichi. È quanto affermato dalla Corte dei Conti con sentenza n.185/2018, la quale continua affermando che il danno discende «dalla violazione gravemente colposa di un preciso obbligo normativo, vigente all’epoca in cui la condotta è stata posta in essere, cui è conseguita una spesa indebita per l’ente locale».

Per eventuali errori, comunicazioni o segnalazioni, scrivere direttore@occhionotizie.it

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