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Raccolta differenziata, arriva Riselda cassonetto intelligente

NAPOLI. Differenziare i rifiuti in modo corretto non è sempre cosa facile, nemmeno per i comuni ricicloni. Per questo motivo l’Università Federico II di Napoli ha deciso di appoggiare un progetto innovativo, che semplificherà la vita ai cittadini.
Si tratta di Riselda, cassonetto intelligente ideato e brevettato dal brasiliano Fernando Gomes Da Silva, detenuto nel carcere di Bollate a Milano. L’idea è nata durante la detenzione nell’istituto penitenziario di Sollicciano a Firenze.

Dopo l’incontro di Da Silva, avvenuto nel 2012, con l’ingegner Francesco Pomicino e l’architetto Carlotta Carbonai, volontari dell’associazione Zone Onlus, e quello, nel 2014, con il designer Giovanni Tallini, l’idea è entrata nel progetto dell’Ateneo federiciano. Marco De Michele, studente del Dipartimento di Ingegneria Industriale, sotto la guida del prof. Francesco Timpone, ha scritto una tesi di laurea proprio su Riselda. Il referente del progetto Riselda per la Federico II è l’ingegner Flavio Farroni.

Come funziona

Pensata per essere posizionata all’aperto, nei condomini, nelle scuole, in alberghi e ospedali, Riselda – che Fernando ha chiamato così in onore della mamma – si attiva attraverso una smart card: l’utente inserisce la scheda nel cassonetto e seleziona il tipo di rifiuto da gettare (indifferenziato, organico, plastica o carta), poi la macchina stampa un’etichetta con un codice a barre che viene apposta sul sacchetto e lo pesa. A questo punto un sistema di movimentazione automatizzato interno smista il sacchetto nel contenitore opportuno, comunicando al gestore della raccolta i dati di colui che lo ha gettato.

I riscontri economici

In cambio del loro comportamento virtuoso i cittadini ricevono un beneficio di tipo economico scelto dall’Amministrazione comunale che adotta il sistema, come detrazioni fiscali o sconti commerciali. Il cassonetto intelligente è piaciuto molto all’ex Publiambiente (oggi Alia SpA), l’ente che gestisce i rifiuti in Toscana, con cui già da qualche anno è stata avviata una partnership per l’implementazione del prototipo e l’installazione nei comuni di Empoli e Prato.

Presto negli istituti penitenziari di tutta Italia

Nel frattempo, nel penitenziario di Bollate, Da Silva ha fondato il gruppo “Keep the planet clean”, per sperimentare il macchinario in carcere con il coinvolgimento dei detenuti, ottenendo risultati sorprendenti – in diciotto mesi il tasso di raccolta differenziata ha raggiunto il 91%.

Le prospettive sono incoraggianti: da poche settimane, sulla piattaforma Eppela, si è concluso il crowdfunding – grazie al supporto di Anna Ruggiero che ha seguito il team nello sviluppo della campagna – in cofinanziamento con PostePay, che ha permesso di raccogliere la cifra di 10mila euro da spendere per la crescita del progetto. Tra gli obiettivi ci sono la commercializzazione di Riselda attraverso un processo di industrializzazione, la sperimentazione in altri istituti penitenziari italiani e la partecipazione all’edizione 2018 di Ecomondo, il principale appuntamento fieristico dell’area euro-mediterranea dedicato alla Green Economy.

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