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Raffaele Arcella morto dopo un intervento di bypass gastrico: chirurgo condannato per omicidio colposo

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Raffaele Arcella morto dopo un intervento di bypass gastrico: chirurgo condannato per omicidio colposo dal Tribunale di Nola. L’autopsia ha rivelato la presenza di una parte di sonda nel corpo del giovane.

Raffaele Arcella morto dopo intervento bypass gastrico: condannato

Il Tribunale di Nola, sotto la presidenza del giudice monocratico Alessandra Zingales, ha inflitto una pena di due anni di reclusione al chirurgo, oltre a un risarcimento per tutte le parti civili coinvolte. L’accusa di omicidio colposo si riferisce al decesso di Raffaele Arcella, originario di Caivano, avvenuto a seguito di un intervento di bypass gastrico il 13 aprile 2019.

Arcella, padre di un bambino di soli sei mesi all’epoca, si era sottoposto all’operazione per perdere peso presso la clinica Trusso di Ottaviano il 29 marzo 2019. Nei giorni successivi all’intervento, aveva manifestato febbre alta e altri sintomi indicativi di un’infezione in corso.

Le sue condizioni di salute erano rapidamente deteriorate e un nuovo intervento, eseguito in laparoscopia presso la clinica Trusso, non aveva portato alcun miglioramento. Il ragazzo era stato quindi trasferito in gravi condizioni al Secondo Policlinico di Napoli, dove aveva subito un intervento salvavita il 13 aprile, ma era deceduto poco dopo.

La parte di sonda rimasta nell’addome

Dall’autopsia è emerso che nell’addome di Arcella era stata lasciata l’estremità di una sonda di calibrazione gastrica, uno strumento utilizzato durante il tipo di intervento a cui era stato sottoposto nella clinica Trusso. Durante il processo è stato inoltre dimostrato che, nonostante i segni di un’infezione in corso, non era stata eseguita una TAC con mezzo di contrasto, esame che avrebbe potuto rivelare la presenza del corpo estraneo nell’addome.

Medico condannato per omicidio colposo

Il giudice ha accolto le argomentazioni dell’avvocato Fernando Maria Pellino, rappresentante legale della famiglia Arcella, e del pubblico ministero Colonna Romano presso il Tribunale di Nola. La famiglia Arcella ha manifestato “soddisfazione” per il risultato del processo.

Cristiano è attualmente sotto indagine per altri presunti casi di malasanità dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere: il caso di Angela Iannotta, che è stata ridotta in fin di vita dopo un intervento per la perdita di peso, e quello di Francesco Di Vilio, un paziente oncologico deceduto dopo diverse operazioni allo stomaco. Per entrambe le situazioni, il chirurgo è stato rinviato a giudizio lo scorso aprile.

Nola

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