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Ragazza muore a 20 anni a Napoli, la famiglia non può fare i funerali: l’Asl non preleva il Dna

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Salme bloccate all'obitorio

Una ragazza di 20 anni è morta a 20 anni a Napoli ma la famiglia non può procedere con i funerali: la salma infatti è bloccata in obitorio perchè l’Asl non preleva il Dna. Ma non è l’unico caso che si registra, sono almeno una decina: richio paralisi nelle sepolture.

Ragazza morta a Napoli, l’Asl non preleva il Dna

Il dolore per aver perso una figlia di soli 20 anni in un incidente ma anche lo strazio di non poterle dare l’ultimo saluto: è quello che sta vivendo una famiglia napoletana, con lo stesso destino comune ad altri casi che nei giorni scorsi sono stati segnalati da Assofuneral. Questo perchè l’Asl sarebbe rimasta senza delegati incaricati per il prelievo del Dna, procedura propedeutica per la cremazione.

L’incidente della 20enne

La ragazza originaria del Vomero era deceduta solo pochi giorni fa in seguito ad un incidente stradale. La Procura aveva disposto l’autopsia per chiarire le dinamica del decesso. Dopo l’esame, la salma era stata liberata e consegnata alla famiglia per le esequie ma prima di questo era necessario l’ultimo passaggio. Proprio qui c’è stato l’intoppo, spiegato dall’avvocato Sergio Pisani, a cui si è rivolta la famiglia: “Nessuno si dice delegato ad eseguire il prelievo per l’analisi del Dna”.

La problematica già era stata denunciata lo scorso 27 settembre da Gennaro Tammaro, segretario dell’associazione di categoria degli impresari funebri Assofuneral, che aveva parlato di un possibile rischio paralisi conseguente allo stop delle cremazioni e aveva ricordato la legge DCA 59/2017 che impone alle Asl il prelievo del campione biologico e la custodia per almeno 10 anni: “Ci sono svariate famiglie su tutto il territorio regionale che per quisquiglie burocratiche stanno aggiungendo al dolore della perdita la sofferenza di uno Stato inefficiente che nega ancora una volta una prestazione che però chiede essere obbligatoria. Solo dalle nostre fonti contiamo 11 salme bloccate di cui 10 a Napoli”.

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