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Napoli, parla il ragazzino picchiato in villa: “Dieci contro uno, nessuno è intervenuto”

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Il ragazzino picchiato Napoli racconta il suo incubo. Le immagini del suo pestaggio sono state diffuse sui social dai suoi bulli che, in dieci contro uno, hanno colpito il 13enne nella giornata di venerdì 15 maggio. È diventato il piccolo eroe dei Colli Aminei, vittima di un branco di minorenni, tutti denunciati dalla Polizia dopo la diffusione delle immagini che hanno indignato il web.

Il ragazzino picchiato a Napoli si racconta

Intervistato da Leandro Del Gaudio per Il Mattino, il 13enne ha raccontato: “Ho fatto di tutto per evitare il peggio, ho chiesto scusa più di una volta e non ho reagito, provando solo a schivare i colpi. Avevo una sola preoccupazione: quella di evitare dispiaceri a mio padre e alla mia famiglia. Cercavo aiuto, ma nessuno è intervenuto. 

Un 13enne come tanti altri:  “Sono uno studente, ho 13 anni, vado bene a scuola, ma vivo per lo sport. Amo il calcio, di me dicono che sono una promessa, spero di tornare ad allenarmi al più presto”.

Il racconto dell’aggressione

“Avevo un appuntamento con uno di quelli che avete visto nel video. Con il più piccolo, quello che mi prende a calci per ultimo. C’era stato un litigio in una chat, ci eravamo insultati reciprocamente, poi lui mi ha invitato a vederci nel parco La Pineta, dove ci sono i giardinetti, a pochi passi dalla Chiesa. Ci sono andato e ho capito che era una trappola.

Erano una decina, mi hanno circondato e non avevo alcuna possibilità di difendermi. Ho capito subito cosa stava accadendo, ho avuto paura e ho solo cercato di evitare il peggio. Ho chiesto scusa, ho cercato di chiudere subito la questione, ma non mi è stato possibile andare via. Almeno dieci minuti prima che iniziasse il video, mi hanno circondato, erano in tanti e aspettavano solo un pretesto permettermi le mani addosso”.

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