Per avere diritto al reddito di cittadinanza bisognerà rendersi disponibili per 8 ore a settimana da impiegare in attività lavorative nel Comune di residenza. Questo, come dichiarato dal Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, è il modo con cui si ricambia l’investimento, fatto dallo Stato, con la corresponsione del contributo di 780 euromensili.
Lavori di pubblica utilità
Nel progetto originario del reddito di cittadinanza si parla di lavori di pubblica utilità, tuttavia, è più corretto definirli socialmente utili. Quando si parla di lavori di pubblica utilità, infatti, si fa riferimento a quel modo alternativo di scontare una condanna penale attraverso un’attività riparativa e sostitutiva.
Con lavori socialmente utili, nei quali sono compresi quelli di pubblica utilità, si intende invece la partecipazione a iniziative di pubblica utilità al quale si dedicano i soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro per un determinato periodo di tempo.
L’assegno da parte dell’Inps
Oggi chi è impiegato in lavori socialmente utili percepisce un assegno da parte dell’Inps. Nel caso del beneficiario del reddito di cittadinanza, in quanto percettore già di un contributo mensile di 780 euro, invece, le 8 ore lavorative di pubblica utilità non verrebbero retribuite.
A tal proposito è interessante capire quali attività potrebbe dover svolgere chi beneficia del reddito di cittadinanza. Ciò dipende dalle necessità del Comune di residenza visto che ci sono diverse tipologie di lavori socialmente utili.
Genericamente si intendono tutte quelle attività che hanno come oggetto la realizzazione di opere e la fornitura di servizi di utilità collettiva, quale ad esempio l’assistenza di persone in difficoltà, come anziani o portatori di handicap. Fanno parte dei lavori di pubblica utilità anche quelli che fanno riferimento alla rieducazione dei tossicodipendenti o dei detenuti.
Ma questi non sono i soli. Ci sono lavori socialmente utili anche nel settore dell’ambiente e del territorio, come la tutela delle aree protette e dei parchi naturali o anche la raccolta differenziata. Lo stesso vale per coloro che realizzano opere necessarie allo sviluppo dell’agricoltura o al miglioramento della rete idrica, oppure si dedicano alla conservazione delle aree urbane e alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Infine, possiamo identificare come lavori socialmente utili anche quelli finalizzati al miglioramento delle condizioni per lo sviluppo del turismo.