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Il reddito di inclusione diventa universale: ecco chi può chiederlo

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Da oggi il reddito di inclusione diventa universale. Con le risorse aggiuntive previste nella legge di bilancio 2018 vengono meno i requisiti familiari e restano solo quelli economici.
I destinatari del reddito di inclusione ora sono 2,5 milioni di persone. “Da oggi il reddito di inclusione si rafforza”, scrive su Twitter l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. “Come previsto dalla nostra legge di bilancio – spiega -, arriva a coprire 2,5 milioni di persone in condizioni di povertà. Si può e si deve fare di più – aggiunge -, magari in una pausa tra annunci e comizi”.

Reddito di inclusione, cos’è e come funziona

Il Reddito di Inclusione (REI) è una misura nazionale di contrasto alla povertà. Il REI si compone di due parti: un beneficio economico, erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta REI) e un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà.

I requisiti per richiedere il Reddito di Inclusione

Il nucleo familiare del richiedente deve essere, per l’intera durata del beneficio e congiuntamente, in possesso di un valore dell’ISEE, in corso di validità, non superiore ad euro 6.000; un valore dell’ISRE ai fini REI (l’indicatore reddituale dell’ISEE diviso la scala di equivalenza, al netto delle maggiorazioni) non superiore ad euro 3.000; un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore ad euro 20.000; un valore del patrimonio mobiliare (depositi, conti corrente, etc.), non superiore ad una soglia di euro 6.000, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di euro 10.000.

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