Castellammare di Stabia, riqualificazione dell’ex area Cirio: scoperto un sistema di tangenti nella rete affaristi e politici.
Riqualificazione ex area Cirio: tangenti nella rete affaristi e politici
Un investimento da oltre venti milioni di euro, rincorso dall’imprenditore Adolfo Greco, capace di trovare terreno fertile in personaggi di spicco del mondo politico campano: prima con Mario Casillo, voce autorevole del Pd, poi con i parlamentari Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo, rispettivamente coordinatore di Forza Italia ed ex presidente della provincia facente funzione, in relazione alla nomina di un commissario ad acta che avrebbe dovuto valutare la richiesta di Greco di mettere mano alla bonifica dell’ex Cirio.
Il tutto ebbe inizio nel 2013. L’inchiesta del procuratore reggente oplontino Pierpaolo Filippelli: scattano arresti e perquisizioni, mentre alla Camera e al Senato arrivano le richieste di autorizzare gli arresti domiciliari rispettivamente per Pentangelo e Cesaro.
Le accuse
Pentangelo è accusato di aver ricevuto un orologio Rolex in occasione della festa dei suoi 50 anni – a febbraio del 2015 – come ricompensa per la nomina dell’architetto Maurizio Biondi, quale commissario ad acta, in vista del rilascio del permesso a costruire. Professionista iscritto nell’albo della Provincia, Biondi viene indicato dalla Procura come «legato da uno stretto rapporto personale e professionale a Luigi Cesaro», tanto da condividere con il figlio Francesco Cesaro (non indagato) lo studio in via Depretis.
Il rapporto tra Greco e Cesaro si fa decisamente più complesso. Quale corrispettivo della nomina di Biondi, Adolfo Greco e Tobia Polese (proprietario dell’Hotel La Sonrisa, deceduto qualche tempo fa) avrebbero corrisposto una presunta tangente da 10mila euro al senatore azzurro. Soldi consegnati da Greco a Cesaro, a fine maggio del 2015, proprio a casa dello stesso imprenditore che, poche ore prima della visita dell’onorevole, si rivolge alla moglie con una frase puntualmente intercettata: «Prepara una imbasciata da 10».
Greco sarebbe inoltre intervenuto sull’imprenditore di Agerola Giuseppe Imperati, ottenendo uno sconto sul fitto mensile della sede di Forza Italia in piazza Bovio a Napoli (da 5mila a 3mila euro mensili). Poi c’è il capitolo voti. Greco si sarebbe speso per sostenere la campagna elettorale alle regionali del 2015 in favore di Armando Cesaro, figlio del senatore amico di vecchia data.