Il killer di Grumo Nevano, Elpidio D’Ambra, mima l’omicidio di Rosa Alfieri dalle sbarre e chiede scusa. Secondo quanto spiegato, avrebbe trascinato la vittima in casa per poi metterle le mani al collo e strangolarla.
Il killer D’Ambra mima l’omicidio di Rosa Alfieri
Il killer ha mimato l’aggressione che ha fatto perdere la vita alla 22enne di Grumo Nevano. D’Ambra ha spiegato come ha trascinato la vittima in casa per poi metterle le mani intorno al collo e strangolarla.
Inizia così davanti alla Corte di Assise di Napoli il racconto dell’orrore del 31enne che nel promeriggio del 2 febbraio dello scorso anno ha ucciso la 22enne.
Ecco come Rosa è stata uccisa
Il 31enne ha risposto alle domande premettendo di essere sotto effetto di psicofarmaci e di soffrire di vuoti di memoria. Ricordava però nitidamente quel maledetto giorno di un anno fa. Aveva assunto un gran quantitativo di sostanze stupefacenti che gli avrebbe fatto perdere la testa. Ai giudici ha anche spiegato di avere fatto cadere la giovane in trappola dicendole di volerle far controllare il contratto di locazione. Poi le ha messo il braccio sinistro intorno al collo trascinandola in casa.
Lì poi è stato annebbiato dalle voci e dal buio: “Quando mi sono ripreso ero a terra, con le mani intorno al collo di Rosa… capisco il dolore del padre di Rosa… chiedo scusa a voi… so che la famiglia non mi perdonerà mai. E hanno ragione, chiedo aiuto a voi e a Dio”, ha dichiarato in lacrime.