Home » Napoli » Cronaca Napoli » Saluti a un detenuto nel 2013, parroco annulla il concerto di Rosario Miraggio a Sperlonga: “Ricostruzioni strumentali”
Annullato il concerto di Rosario Miraggio, previsto per domani 2 settembre, a Sperlonga: i motivi, come annunciato dal post Facebook dello stesso cantante partenopeo, riguardano dei saluti rivolti ad un detenuto durante un concerto di circa 13 anni fa .
Saluti ad un detenuto, annullato il concerto di Rosario Miraggio
Il parroco della cittadina avrebbe fatto annullare l’evento a causa di presunti saluti dal palco rivolti ad un detenuto durante un concerto di 13 anni fa. “Ricostruzioni strumentali – ammonisce il cantante –. I miei legali procederanno per tutelare la mia immagine, quella della mia famiglia”.
La polemica
Quel gesto avrebbe scatenato polemiche nella politica locale e spinto il parroco ad annullarne l’evento. Contro di lui si è scagliato anche l’ex prima cittadina di Formia, Paola Villa, che lo ha accusato di aver dedicato una canzone ad un boss sanguinario poi condannato per omicidio: Nicola Carfora.
Miraggio si dice profondamente addolorato soprattutto per l’atteggiamento del prete che “in qualità di promotore del concerto ha ritenuto opportuno annullare lo spettacolo. Lo stesso Parrocco, che avrebbe dovuto informarsi e capire”.
Il post di rammarico di Rosario Miraggio
“Ciao a tutti, mio malgrado mi trovo ad annullare il concerto previsto per il 2 settembre 2022 nella splendida cittadina di Sperlonga. Potrei scrivere che sia stato annullato per motivi tecnici ed organizzativi, ma io non so e soprattutto non voglio raccontare bugie al mio pubblico.
Il mio concerto è stato annullato a causa delle polemiche suscitate dalla pubblicazione di alcuni articoli di giornale del litorale Pontino e di alcune dichiarazioni di qualche ex politico locale male informato e rancoroso, secondo cui avrei a loro dire salutato dal palco una persona detenuta, durante un concerto di circa 13 anni fa”.
“Ricostruzioni strumentali”
“Ricostruzioni strumentali, rispetto alle quali mi preme sottolineare che non potevo sapere allora, come non posso saperlo oggi, essendo invaso da richieste di videomessaggi e fotografie, alle quali non mi sottraggo minimamente, a chi mi rivolgo. E soprattutto non posso e non sono tenuto a conoscerne le vicende giudiziarie.
Mentre sono arrabbiato per essere stata la mia persona strumentalizzata solo per beghe politiche, ciò che mi ha profondamente addolorato è stato l’atteggiamento del Parroco, in qualità di promotore del concerto, che ha ritenuto opportuno annullare lo spettacolo. Lo stesso Parroco, che avrebbe dovuto informarsi e capire. Alla stessa parrocchia, nonostante l’annullamento dell’evento, devolverò l’intero cachet del concerto.
“Ho ritenuto opportuno far sapere dell’ingiustizia che ho subito”
“Avrei potuto tacere, ma se attraverso la mia musica e la mia persona, sono riuscito a dare una speranza alle donne vittime di violenza, a rivendicare il riconoscimento di diritti mancati, ho ritenuto opportuno e doveroso mettere tutti a conoscenza dell’ingiustizia che ho subito, e da buon cittadino e da buon cristiano. Mi spiace per la comunità, per il mio pubblico. I miei legali procederanno per tutelare la mia immagine, quella della mia famiglia.