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Quali sono i clan di camorra più potenti della zona di San Gennaro Vesuviano | La storia e i protagonisti, il clan Fabbrocino

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Quali sono i clan di camorra più potenti della zona di San Gennaro Vesuviano?

L’organizzazione criminale più potente del mondo è la camorra.

A dichiararlo è la Dia, il Reparto di Investigazione di massimo livello, la cui relazione 2023 aggiornata è stata di recente pubblicata dal Ministero dell’Interno.

Le indagini svolte su oltre 200 famiglie di camorra hanno permesso di identificare migliaia di affiliati operanti in Campania, in altre regioni italiane e nazioni. Inoltre, la camorra, presente in diversi continenti, fattura annualmente centinaia di migliaia di milioni di euro.

Il resoconto che segue riguarda il più potente clan della zona di San Gennaro Vesuviano, il clan Fabbrocino

Camorra: il clan più potente della zona di San Gennaro Vesuviano, il clan Fabbrocino, la storia

Il clan Fabbrocino ebbe la sua genesi tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80, fondato da Mario Fabbrocino, detto ‘o gravunaro, originario di Ottaviano.

Mario Fabbrocino, affiliato a Cosa nostra, fu un potente boss “pungiuto”, legato alle famiglie rappresentanti la mafia siciliana sul territorio campano.

Mario Fabbrocino, ‘o gravunaro: la guerra tra la Fratellanza napoletana e la Nco

Tra gli anni ‘70 e ‘80 ci fu una delle guerre di camorra più feroci e sanguinarie della storia italiana. La faida vide contrapposte la Nco, acronimo di Nuova camorra organizzata, di Raffaele Cutolo, detto ‘o professore vesuviano e la Fratellanza napoletana, o anche Onorata fratellanza, alleanza di famiglie e clan legati a Cosa nostra e rappresentati la mafia siciliana in Campania. Raffaele Cutolo, voleva eliminare dai territori campani tutte le famiglie e mafie che rifiutavano le sue ideologie, regole e condizioni. Raffaele Cutolo, infine, progettava di unificare e potenziare, tutti i clan di camorra, attraverso un sistema piramidale di comando che avesse al vertice un unico capo.

Mario Fabbrocino 'o gravunaro
Mario Fabbrocino ‘o gravunaro

Nco:

  • Raffaele Cutolo – fondatore e boss della Nco
  • Rosetta Cutolo – sorella di Raffaele Cutolo e lady boss della Nco
  • Vincenzo Casillo – boss della Nco

Alleati della Nco:

  • clan Puca
  • clan Belforte
  • clan Graziano
  • clan D’Agostino-Panella
  • Nuova camorra pugliese
  • ‘ndrina De Stefano
  • ‘ndrina Varone
  • ‘ndrina Piromalli
  • ‘ndrina Mammoliti
  • ‘ndrina Pino
  • banda della Magliana
  • Francis Turatello

Prima che Raffaele Cutolo fondasse la Nco, i rapporti tra ‘o gravunaro e ‘o professore vesuviano, erano buoni. Conseguentemente alla realizzazione della Nco, ossia, un esercito formato da circa 10 mila uomini, tra soldati, killer preparati e pronti a tutto, i rapporti tra Mario Fabbrocino, ‘o gravunaro e Raffaele Cutolo, si ruppero e divennero acerrimi nemici. Mario Fabbrocino, ‘o gravunaro, fu tra i fondatori della Fratellanza napoletana, i quali gruppi criminali principali erano:

  • famiglia Alfieri
  • famiglia Nuvoletta
  • famiglia Polverino
  • famiglia Orlando
  • clan Fabbrocino
  • clan Maisto
  • clan Lubrano-Ligato
  • clan Gionta
  • clan D’Alessandro
  • clan Licciardi
  • clan Mallardo
  • famiglia Bardellino
  • clan Giuliano
  • clan Galasso
  • Cosa nostra – “corleonesi”
San Gennaro Vesuviano - operazione Interforze dello Stato

La guerra tra la Nco e la Fratellanza napoletana si concluse con la sconfitta della Nco. Ma successivamente, anche i rapporti tra le famiglie che costituivano la Fratellanza napoletana, si incrinarono. Le famiglie Nuvoletta-Gionta-D’Alessandro, iniziarono a scontrarsi con le famiglie Alfieri-Galasso-Bardellino. Mario Fabbrocino, ‘o gravunaro, si allontanò dalla famiglia Zaza, ma non ruppe mai completamente i rapporti con essa. Le famiglie Fabbrocino e Zaza, si limitarono a sancire un accordo di non belligeranza e ‘o gravunaro, con il suo clan, iniziò una fase di espansione. Sia Mario Fabbrocino, ‘o gravunaro che Carmine Alfieri, per mano della Nco, per comando diretto de ‘o Professore vesuviano, subirono la perdita di un fratello. Francesco Fabbrocino, venne ucciso nell’ottobre del 1980 e Salvatore Alfieri, nel dicembre del 1981.

Mario Fabbrocino, ‘o gravunaro, passò i successivi 10 anni la morte del fratello, a covare vendetta, una vendetta che realizzò nel 1990, facendo uccidere Roberto Cutolo, figlio di Raffaele Cutolo, a Tradate, luogo dove era confinato in soggiorno obbligato. La vendetta de ‘o gravunaro, fu realizzata con il supporto di una ‘ndrina calabrese che in quegli anni stava monopolizzando il traffico e lo spaccio delle sostanze stupefacenti in Lombardia.

San Gennaro Vesuviano strade

Il clan Fabbrocino: i reggenti

Conseguentemente l’arresto di Mario Fabbrocino, detto ‘o gravunaro, fondatore e boss storico del clan Fabbrocino, diversi reggenti si susseguirono al comando dell’organizzazione criminale. Successivamente a Mario Fabbrocino, ‘o gravunaro, il comando passò nelle mani dell’omonimo, cugino e cognato, Mario Fabbrocino, detto ‘o maruzzo. A seguito di un’operazione delle Interforze dello Stato, anche il ras ‘o maruzzo, finì in manette e il clan fu guidato da Francesco Maturo, di San Giuseppe Vesuviano.

Francesco Maturo
Francesco Maturo

Durante un blitz anticamorra,messo in atto dalle Autorità nei confronti del clan Fabbrocino, Francesco Maturo riuscì a scappare. Francesco Maturo, fu inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi. Latitante dal dicembre 2012, nel 2014, Francesco Maturo, fu individuato e tratto in arresto dai Carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e del Ros. Al boss Francesco Maturo, fu inflitta una pena di 11 anni e 4 mesi. Dopo il decesso del boss ‘o gravunaro, avvenuta nel 2019, nel carcere di Parma, mentre scontava la pena dell’ergastolo, il comando del clan Fabbrocino, passò definitivamente nelle mani di Mario Fabbrocino, ‘o maruzzo. Il boss ‘o maruzzo, tramite parenti e fedeli affiliati, continuò a guidare l’organizzazione criminale.

L'arresto di Francesco Maturo
L’arresto di Francesco Maturo

Nomi di spicco del clan Fabbrocino:

  • Mario Fabbrocino, detto ‘o gravunaro – (Ottaviano, 5 gennaio 1943 – Parma, 23 aprile 2019) – fondatore e boss del clan Fabbrocino – cofondatore della Fratellanza napoletana, conosciuta anche come Onorata fratellanza
  • Mario Fabbrocino, detto ‘o maruzzo – boss del clan Fabbrocino – omonimo, cugino e cognato de ‘o gravunaro
  • Francesco Maturo – boss del clan Fabbrocino
  • Franco Ambrosio, detto ‘o scoccatore – personaggio di spicco del clan Fabbrocino
  • Michele La Marca, detto ‘o muzzone
  • Antonio Iovino
  • Luigi Gargiulo
  • Gerardo Nunziata
  • Giuseppe Viana
Mario Fabbrocino 'o maruzzo
Mario Fabbrocino ‘o maruzzo

Relazione Dia

Dai risultati delle indagini svolte sul campo e riportate nella relazione Dia 2023 aggiornata e pubblicata dal Ministero dell’Interno, si evince che il clan Fabbrocino è egemone in diversi comuni del vesuviano e del nolano. Nel comune di San Gennaro Vesuviano, le pregresse attività investigative confermano la storica presenza del clan Fabbrocino. Anche se ridimensionato dalle attività di contrasto e dai provvedimenti restrittivi che hanno colpito i vertici dell’organizzazione. Una caratteristica del clan è la sua spiccata vocazione imprenditoriale, particolarmente incline ad infiltrare il tessuto economico legale e la pubblica amministrazione.

San Gennaro Vesuviano blitz della Dia

A San Gennaro Vesuviano, la Dda di Napoli ha sequestrato degli immobili e un terreno per un valore complessivo di 450 mila euro. I caseggiati, furono sottratti ai legittimi proprietari negli anni ‘90 e finirono nelle mani del clan Fabbrocino. Gli edifici, composti da 3 appartamenti, con box auto, furono realizzati ristrutturando un rudere che risultò essere di proprietà degli eredi di un Avvocato. Secondo quanto è emerso dalle indagini della Dia nel corso degli anni, la gestione di tali immobili, è passata nelle mani di diversi esponenti di spicco del clan Fabbrocino che li hanno affittati e ne hanno incassati i canoni, mentre gli eredi dell’Avvocato deceduto sono stati costretti a continuare a pagare le tasse su detti immobili. Un provvedimento di sequestro, emesso dal gip di Napoli, su richiesta della Dda, è stato notificato dalla Dia alla consorte di Franco Ambrosio, elemento di spicco del gruppo criminale, da molti anni detenuto, essendo stato condannato all’ergastolo per gravi reati. Infine, i beni sequestrati, sono stati affidati ad un amministratore giudiziario.

Il clan Fabbrocino oggi

Il clan Fabbrocino non si è disarticolato, nonostante i duri colpi subiti dalle Interforze dello Stato e l’arresto e il decesso di figure apicali del gruppo criminale. Il boss Mario Fabbrocino, ‘o maruzzo e una nuova generazione di ras e affiliati, permettono all’organizzazione criminale di mantenere una posizione dominante nei comuni di San Gennaro Vesuviano, San Giuseppe Vesuviano, in altre aree del vesuviano e del nolano. Il clan Fabbrocino, persiste nel traffico di sostanze stupefacenti e di armi, ma anche nelle infiltrazioni di amministrazioni pubbliche e nella manipolazione di gare d’appalto. L’organico del clan comprende figure che operano in settori diversi, ognuna con il proprio ruolo.

Narcotrafficanti, capi piazza, pusher, vedette armate e rifornitori di droga, sono sempre attivi sulle piazze di spaccio. Le estorsioni, imposte a tutte le attività commerciali e alle abitazioni popolari, sono a cura degli “esattori”. Uomini altamente addestrati militarmente, si occupano della difesa dei boss, del controllo dei territori, delle azioni intimidatorie e delle azioni estreme, come gli omicidi. Inoltre, l’organizzazione criminale Fabbrocino può contare su un proprio “entourage malavitoso” di cosiddetti colletti bianchi, presenti negli uffici e nei palazzi dei poteri burocratici. Imprenditori, faccendieri, Avvocati, funzionari e politici affiliati, o comunque sottoposti.

San Gennaro Vesuviano piazza

Quest’ultimo insieme di figure, non solo si occupa di intercettare e veicolare nelle casse del clan i fondi destinati alle opere pubbliche, ma impone, “candidati di fiducia” nelle amministrazioni comunali. Gli imprenditori e i manager del gruppo criminale, creano aziende edili, società finanziarie e di investimenti che operano nei settori dell’imprenditoria “pulita”, all’occorrenza attraverso prestanomi. Attività come compravendite di terreni, di beni mobili e immobili, le imposizioni di forniture alimentari, la gestione di catene di negozi d’abbigliamento, la costruzione di centri commerciali, la gestione dello smaltimento di rifiuti, anche tossici e di carburanti saturi, permettono al clan, il riciclaggio dei guadagni illeciti, di centinaia di milioni di euro.

San Gennaro Vesuviano maxi operazione Interforze dello Stato

Il clan Fabbrocino, si assicura la continuità attraverso un organico diversificato e ben preparato, in ogni sua “sezione”. Con tali caratteristiche di rigenerazione ed evoluzione, il clan di camorra più potente di San Gennaro Vesuviano, è il clan Fabbrocino.

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