Suocero uccide nuora e genero a Sant’Antimo per una presunta tresca amorosa: per la famiglia però non c’era alcun tradimento. “Mi avevano detto che se non la finivo di insinuare non mi avrebbero fatto vedere i bambini”, avrebbe raccontato agli inquirenti dichiarando di aver ammazzato a colpi di pistola solo il ragazzo: “Non ricordo di aver ucciso anche lei”.
Sant’Antimo, suocero uccide nuora e genero: l’interrogatorio
Era così convinto che i due si intrattenevano in una relazione extraconiugale che alla fine ha deciso di ammazzarli entrambi. Prima avrebbe affrontato il genero in strada sparandogli sette volte. Poi è andato a casa della nuora uccidendo anche lei. In quello stesso momento, nell’appartamento, dormivano anche i bambini di 2 e 4 mesi. Da mesi infatti l’uomo era convinto che i rispettivi coniugi dei figli avessero una relazione.
Questo presentimento si era insinuato nella testa diventando un’ossessione fatale. Ieri mattina, intorno alle 6 e 30 l’uomo ha aspettato che Luigi scendesse da casa per andare a lavorare e lo ha freddato. Dopo ha raggiunto l’abitazione sapendo di trovarla da sola perché il figlio era già uscito. Ha bussato alla posta e ha svuotato contro di lei un altro caricatore dell’arma.
Gli spari hanno allertato i vicini che hanno chiamato i carabinieri, soprattutto dopo aver visto Caiazzo scappare. L’assassino ha vagato per oltre due ore, durante la caccia, poi ha deciso di costituirsi.
Davanti al pm della Procura di Napoli Nord Lojodice, il 44enne è subito apparso confuso. Ha ammesso il primo omicidio, sostenendo di non ricordare nulla del secondo. Scavando nel passato di quest’uomo devastato si trova solo qualche piccolo precedente che risale addirittura a quando era minorenne: “Ma io – ha detto agli inquirenti – i problemi con la droga ho cominciati ad averli già a 12 anni…”.
Ha ammesso di aver sparato al genero dichiarando di avere la mente offuscata su ciò che è successo dopo. Ma poi ha fornito quella che sembra essere la chiave scatenante il duplice omicidio: “Ieri sera (mercoledì, ndr) ho avuto l’ennesima discussione con mio figlio. Io so che “quei due” avevano un rapporto, ma la mia famiglia non mi ha mai voluto dare ascolto – ha detto Caiazzo – Eppure io Luigi l’ho visto tre volte salire a casa di Maria… ma loro non mi ascoltavano: e ieri sera mio figlio mi ha minacciato: “Papà, se non la finisci con queste paranoie, se continui a insinuare queste falsità, allora io non ti faccio vedere più i nostri figli!””
Al termine dell’interrogatorio, durato tre ore e mezza e svoltosi alla presenza dell’avvocato difensore, è stato trasferito in carcere con l’accusa di duplice omicidio volontario.