Santo del giorno 15 marzo. Luisa di Marillac (Parigi, 12 agosto 1591 – Parigi, 15 marzo 1660) è stata una religiosa francese, fondatrice delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli: è stata proclamata santa da papa Pio XI nel 1934.
Santo del giorno 15 marzo, oggi si celebra Santa Luisa de Marillac
La famiglia Marillac era una famiglia dell’Alvernia, resa nobile solo nel 1569 nella persona di Guillaume II di Marillac (1518 – 1573), nonno di Luisa.
Luisa nacque il 12 agosto 1591 a Parigi, in circostanze misteriose. In un atto notarile redatto tre giorni dopo la nascita della bambina, Luigi I di Marillac (1556 – 1604), cavaliere, signore di Ferrières-in-Brie e di Villiers-Adam, portinsegna di una compagnia di 50 lance agli ordini del re, concedette a Luisa una rendita e la riconobbe come sua “figlia naturale”. Tuttavia, è possibile che si sia attribuito questa nascita per evitare uno scandalo ad uno dei suoi fratelli. Quando Luigi de Marillac si risposò, il 15 gennaio 1595, aveva probabilmente già posto la piccola Luisa a pensione nel monastero reale di San Luigi di Poissy. Qui le domenicane le insegnarono a conoscere Dio, a leggere e scrivere e a dipingere. Le diedero poi una solida formazione umanistica, sotto la guida di una delle sue zie, madre Luisa di Marillac, (1556 – 1629). È molto probabile che in quel periodo Luisa abbia avuto modo di conoscere la spiritualità di Santa Caterina da Siena, che trasparirà più tardi nei suoi scritti spirituali.
Ben presto Luisa venne inviata, in una pensione per ragazze, a Parigi, probabilmente da Michele di Marillac (1560 – 1632), futuro cancelliere di Francia, che divenne suo tutore dopo la morte di Luigi di Marillac (il 25 luglio 1604).
Qui Luisa imparò a tenere una casa e beneficiò del clima della riforma cattolica che infiammava la Parigi devota. Allora frequentava le cappuccine del Quartiere Saint-honoré, le “Figlie della Croce” e, pensando di diventare una di esse, fece voto di servire Dio e il prossimo.
Ex membro di un’associazione a sostegno del cattolicesimo, divenuto ufficiale delle petizioni (carica molto prestigiosa) Michele di Marillac prese allora parte attiva alla fondazione del Carmelo riformato in Francia e frequentò assiduamente il circolo di Madame Acarie. È qui che conobbe i padri Pierre de Bérulle (1575 – 1629) e Charles Bochard de Champigny (1568 – 1624), detto “Honoré de Paris.” Quest’ultimo era provinciale dei cappuccini nel 1612, quando, tenendo conto della debole costituzione di Luisa di Marillac, le consigliò di non farsi cappuccina, assicurandole che Dio aveva per lei un “altro progetto”.
Luisa in seguito fu accompagnata nel suo cammino spirituale da Jean-Pierre Camus (1584 – 1652), vescovo della diocesi di Belley, grande amico di san Francesco di Sales, e nipote acquisito di Luigi di Marillac. Malgrado le sue assenze prolungate, Luisa si affezionerà molto a quest’uomo di Dio dalle molteplici sfaccettature che finirà la sua vita tra gli “Incurabili.” Tra i numerosi romanzi devoti che Mons. Camus pubblicò, parecchi avevano come scopo “di far vedere la gelosia di Dio attraverso giusti castighi comminati a coloro che con la forza o l’astuzia cercano di strappargli le sue spose dalle braccia”.
Michele di Marillac e suo cognato Ottaviano II Doni di Attichy di origine fiorentina (morto nel 1614), vedendo in Luisa un’opportunità per avvicinarsi al potere, scelgono di farle sposare un segretario agli ordini della regina madre, Maria de Medici. Il 5 febbraio 1613, Luisa di Marillac sposò nella chiesa di Saint Gervais, Antoine Le Gras (nato nel 1575 o 1580) appartenente ad un’antica famiglia di Montferrand, che perverrà più tardi alla nobiltà.
Visto che Antoine pretendeva di collegarsi ai nobili Le Gras, di cui porta il nome e lo stemma, piuttosto che ai suoi antenati, sua moglie sarà chiamata “Mademoiselle”, titolo allora riservato alle mogli e alle figlie degli scudieri, ossia nobili non titolati. In ottobre, la giovane donna diede prematuramente alla luce il piccolo Michele. Ma la felicità familiare dei Le Gras fu di breve durata, fin dal 1622, Antoine cadde gravemente malato. Luisa conobbe un lungo periodo di depressione spirituale, perché credeva che Dio l’avesse punita con la malattia del marito per non essersi data a Lui come aveva promesso, quando era più giovane.
Tuttavia, il giorno di Pentecoste del 1623, mentre pregava nella chiesa di Saint Nicolas des Champs, il suo spirito fu illuminato e i suoi dubbi si dissiparono in un istante. Dalla pergamena che descrive la “Luce di Pentecoste” e che Luisa porterà su di sé per il resto dei suoi giorni, sappiamo che quel giorno acquistò la certezza che il suo posto era al capezzale del marito e che sarebbe venuto un tempo in cui avrebbe potuto pronunciare i voti, vivere in comunità, e trovare un nuovo direttore spirituale. Tra la fine del 1624 e l’inizio del 1625, incontrò Vincenzo de Paoli (1581-1660) che aveva iniziato a fondare le confraternite della Carità alla fine delle missioni, che predicava nelle numerose parrocchie sulle terre dei Gondi e che, con l’aiuto di questa famiglia, stava per fondare la congregazione della Missione, (in seguito Lazzaristi). Stroncato dalla tubercolosi, Antoine le Gras si spense il 21 dicembre 1625, lasciando Luisa e il piccolo Michele nella precarietà economica. Allora Luisa mise il figlio in una pensione nella Chiesa di Saint-Nicolas-du-Chardonnet.